Che nell’era salviniana delle ruspe, il cantante tendente a somigliare di più al vicepremier si rivelasse
proprio Jovanotti, è una cosa che
probabilmente nessuno si aspettava. L’unica differenza è che il primo le
rivolge verso i campi Rom, il secondo verso le spiagge italiane, specialmente
se dotate di caratteristiche di naturalità. La grandissima faccia tosta nelle
dichiarazioni, e la presunzione di essere al di sopra della legge li rendono
altrettanto simili, a parte la passione per le ruspe.
Chiunque abbia visto le immagini dei lavori di sbancamento a
Cerveteri, denunciati da Loris Pietrelli in
questo post,
non può che inorridire al pensiero che potesse essere quella la sorte della
spiaggia di Torre Flavia, da dove il concerto era stato spostato, e che possa
essere il trattamento riservato agli altri lidi che attendono il passaggio
dell’uragano. Anche a Vasto le ruspe sono già entrate in
azione per sbancare e spianare un’area di riproduzione del fratino, con una
coppia in procinto di nidificarvi. E sono pronte ad entrare in azione per
tombare Fosso Marino, un corso d’acqua che suo malgrado si trova nell’area dove
verrà costruito il tempio al divertimento del dio Jova. Il quale crede di disporre
di luoghi finora sempre negati, per evidentissime ragioni, a megaeventi come il
suo, per un diritto divino. In virtù del quale si autoesenta anche dal dovere
di informarsi adeguatamente e chiedere talvolta scusa.
Ci hanno provato tutti
a farlo ragionare, comitati, associazioni, scienziati, scrittori, scalatori, ma
inutilmente. Ci ha provato anche il Comitato Nazionale di Conservazione del
Fratino, a chiedere in una lettera, peraltro anche troppo cortese, che i
concerti non si svolgessero in aree dove il fratino aveva nidificato negli
ultimi 3/5 anni, evitando interventi preliminari volti a spianare le spiagge e
le aree dunali. ll dio Jova non si è nemmeno degnato di rispondere, perchè chiaramente lui in tematica di fratino
sapeva già tutto, come dimostrano le sue umili dichiarazioni, da post Instagram,
risalenti a dicembre: «Vorrei dire a chi è giustamente preoccupato per il
fratino che anche io lo sono e, nelle settimane in cui Trident Music ha
definito le spiagge dove ci sarà il Jova Beach Party si sono incontrati con
Lipu e continueranno a stare in contatto
e Jova Beach arriverà sempre dopo che il fratino ha nidificato e abbandonato la
zona (come sapete bene gli uccelli seguono calendari biologici di grande
precisione). Le zone anche dopo la nidificazione e l’abbandono stagionale degli
uccelli saranno isolate nei punti sensibili”. Come faccia ad essere certo di arrivare
dopo che il fratino abbia nidificato e abbandonato l’area è una cosa che a noi
comuni mortali evidentemente sfugge. Perché gli uccelli non hanno affatto calendari
biologici di grande precisione e, soprattutto, con un maggio così freddo, le nidificazioni si stanno prolungando anche oltre la media.
Si sperava allora che ci pensasse il WWF, suo fantascientifico
partner, a scrollarlo dalle visioni messianiche per riportarlo ai fatti
concreti, mettendo una bella barra rossa sulle spiagge a rischio nidificazioni,
non solo di fratino, ma anche di corriere piccolo, o caretta caretta, o
comunque prossime a riserve, dune, macchia mediterranea. Invece, quasi a farlo apposta, la maledizione del dio
Jova è andata a colpire con implacabile esattezza i luoghi e i lidi, anche i
più pregiati e fragili, dove i nostri piccoli amici si riproducono, o almeno,
poverini, ci provano, e con grande difficolta.
Un esempio? Torre Flavia. Altri? Vasto, Barletta, Castel
Volturno, Lido degli Estensi, Roccella Jonica …forse facciamo prima a dire
quali siano i concerti non interessati da nidificazioni. Prendiamo le Marche,
il fratino nidifica solo a Senigallia (e dintorni) e a Fermo, quindi dove
vanno? A Fermo. Poi però glielo fanno presente e il concerto viene posticipato
di circa una mese, al 3 agosto. Uno sforzo, ma non è abbastanza. Prendiamo Torre
Flavia, data prescelta 16 luglio. Peccato che l’anno scorso abbia nidificato
esattamente nell’area prescelta per il concerto proprio l’8 luglio. Clamoroso poi
il caso di Rimini, simbolo per eccellenza di spiaggia commerciale, dove
pensavano magari di essere al sicuro da quello spiacevole inconveniente
chiamato fratino. Ebbene, non ti vanno a prendere l’unica spiaggia dove il
fratino ha nidificato negli ultimi anni?
E dove ci sono attualmente dei pulli - le cui peripezie vengono raccontate con amore e
partecipazione nella pagina fb
"Jova non romperci le uova" - 5 "Uovanotti" che non
si sa che fine faranno. Scusate, ma si può
essere più imbecilli?!
A Torre Flavia il Comitato “No party a Torre Flavia” è
riuscito, con una straordinaria vittoria del buon senso e della mobilitazione popolare, a
fare spostare il concerto nella vicina Cerveteri. E invece di chiedere
doverosamente scusa per il danno creato, anche senza fare il concerto,
per il tempo fatto perdere con ricorsi, riunioni e raccolte firme a tanti
volontari che già devono difendere le spiagge da innumerevoli pericoli senza
che ci si metta anche lui con le sue “figate pazzesche”, il nostro Jovanotti ha avuto pure il coraggio di lamentarsi e
accusare: «Mi sono fidato perché era stata approvata da tutti come
assolutamente idonea dagli stessi che poi si sono opposti. Gente un po’ leggera
che segue logiche misteriose”. Logiche misteriose?! Poi rincara anche la dose,
Jovanotti, parlando della spiaggia scelta come “ben lontana dall'area protetta e di
nidificazione del fratino”. Sveglia! Ma se ho appena scritto che aveva
nidificato proprio li l’anno prima?!
Ma torniamo alle ruspe. Quelle di Cerveteri dove, sebbene si
sia operato in un’area non pregevole naturalisticamente, nessuno ci assicura
che non siano stati distrutti nidi di cappellaccia, o beccamoschino, o uccisi
pulli, rettili. Ma perchè deve essere “pregevole” un’area per invocare rispetto?
Non ha forse detto il dio Jova, nella sua risposta a Messner che "Le cose si possono fare anche bene, e
la montagna non ha più diritti di un bel prato a Woodstock o di una spiaggia a
Rimini o del Circo Massimo, gli ambienti vanno rispettati sempre, non solo il giardino
intorno a casa propria."?
E poi le ruspe di Vasto, dove, incredibilmente, nella V.Inc.A. la
Trident omette di citare Fosso Marino, tra l’altro un corso d’acqua preposto a
rinaturalizzazione nel piano demaniale. Poteva farglielo notare il Sindaco, l’Assessore
all’ambiente, ma evidentemente erano tutti troppo distratti dalla distrazione
di fondi regionali per il concerto. Quegli 80.000€, oggetto dello scandalo degli
ultimi giorni. Che sommati ai 20.000 per lo spostamento del Luna Park fanno già
100.000€ di fondi pubblici.
Stavolta mi attendevo una dichiarazione cauta dai nostri
Tridenti Jovanotti, invece ecco la
sgradevole uscita del produttore Maurizio Salvadori: «Non passa giorno
senza che, localmente, nascano delle polemiche fomentate da personaggi che,
cercando visibilità nazionale, attaccano il Jova Beach Party. Sono continue ed
evidenti strumentalizzazioni classificabili come fake news. Per quanto riguarda
l'erogazione di un contributo da parte della Regione Abruzzo - precisa -
confermo che né la società organizzatrice, né ovviamente l'Artista,
percepiranno alcun contributo. È ben chiaro che questo finanziamento è
finalizzato ad un intervento di preparazione dell'area che è soprattutto
destinata alla pulizia e bonifica del Fosso Marino. Trovo veramente
inqualificabile essere coinvolti in polemiche di questo tipo».
Che dire, Maurizio? Siamo certi che non li abbiate incassati,
ne incasserete talmente tanti con i concerti che non avete bisogno di mettere
in tasca quei miserabili spiccioli, ma non vedo perchè la collettività dovrebbe
impegnare risorse per adeguare a un megaconcerto aree che non erano semplicemente idonee a tale scopo. Come nel caso dei movimenti
terra di Cerveteri. Inopportuni. Bastava fare i concerti nei luoghi preposti, no? Come tutti i comuni mortali!
La cosa che maggiormente fa sorridere in questo comunicato di
Trident è tuttavia l’accusa di diffondere “fake news”, esattamente come aveva fatto il Sindaco di Vasto
giorni prima, allo scatenarsi delle polemiche per lo sbancamento di un tratto di
spiaggia per sistemarvi il Luna Park. “Mi vedo costretto ad intervenire in
merito ad alcuni articoli partoriti dai soliti esperti di fake news, allarmismo
sociale e avvelenamento di pozzi. ...... Si è proceduto a sistemare un'area
deputata ad eventi, dove si organizzano ogni anno manifestazioni sportive e
turistiche e che, in particolar modo, quest’anno dovrà essere impegnata per il
trasferimento di due strutture. Trasferimento necessario e funzionale a far
spazio alla organizzazione del Jova Beach. E' opportuno ricordare che le famose
ruspe sono mezzi deputati al livellamento del sito nel rispetto della V.Inc.A.
e delle leggi vigenti e le aree protette sono quelle che ci vedono, tra
l'altro, lavorare insieme alle associazioni ambientaliste di rilievo nazionale
come Legambiente e WWF, quest'ultimo anche partner tecnico del Jova Beach Party.”
Peccato che, a proposito di fake news, nella V.Inc.A. non si facesse alcun
cenno allo spostamento del Luna Park, tanto che il WWF stesso si è visto
costretto a presentare diffida al Comune di Vasto. Una vera figuraccia all’italiana.
Come nel caso di Trident, le uniche oggettive fake news sono quelle contenute
nella V.Inc.A dove si attesta che non vi sono ostacoli alla posa di palco e
attrezzature per il concerto. Tranne un fosso.
E il Dio Jova in tutto questo? Non pervenuto. Non ritiene di
dire nulla, su nessuno dei fronti di emergenza che stanno aprendo i suoi
concerti. Non sente di dover chiedere scusa a nessuno, anzi, per bocca dei
suoi dichiara che noi gli stiamo contro perchè siamo alla ricerca di visibilità
nazionale. Certo, perchè non avremmo niente di meglio da fare durante l’estate, che scrivere
post, fare riunioni, esposti, sopralluoghi, a causa delle sue “figate
pazzesche”!
Voglio concludere questo lungo, ma doveroso post, con le
parole del dio Jova tratte dalla sua (davvero) farneticante risposta a Messner:
“Quando dico che stiamo tenendo insieme un evento rock con l’equilibrio
ambientale non lo dico tanto per dire, si tratta di mettere in campo tutte le
conoscenze in questo ambito ed è quello che stiamo facendo, per mostrare un
modo nuovo di fare le cose, non quello solito che giustamente preoccupa
Messner. Il futuro non lo si affronta
negandoci le esperienze ma immaginandone di nuove con nuovi mezzi". Ora
abbiamo capito che i mezzi saranno le ruspe, e l’esperienza da non negarci quella di cavalcarci le dune.
Vi prego, non lasciate che siamo solo noi, squallidi "personaggi in cerca di visibilità
nazionale", a protestare. Indignatevi, boicottate Jovanotti, riempite le sue
pagine di commenti adeguati, condividete, mobilitatevi contro queste
grandissime facce toste!