Quando, il 21 settembre, data finale
del tour, il comunicato stampa del WWF, titolava "Al Jova Beach Party piantati
500mila semi di sostenibilità" qualcuno, in un lampo di
ingenuità, può aver sperato che l'associazione ambientalista, preso finalmente atto dei
danni ambientali di questa sciagurata operazione mediatica, avesse
fatto partire un'operazione di ripiantumazione delle centinaia di
migliaia di esemplari di Achillea marittima, o Salsola Kali, o Cakile
marittina, o Gramigna delle spiagge, o Giglio di Mare, spazzati via
dalle ruspe a Roccella Jonica, o a Castel Volturno, o a Lido degli
Estensi, o a Vasto, o a Cerveteri
Macché, stava semplicemente e
nuovamente magnificando la sua collaborazione con Jovanotti
equiparando l'acquisto di un suo biglietto al botteghino con la messa
a dimora di un fantomatico seme di sostenibilità, in una operazione millantata come "la più grande campagna popolare sul tema delle plastiche che
sia mai stata fatta" . E va bene, un'operazione di puro
marketing ambientale non poteva che terminare con questi toni. Ma
tralasciando queste miserie statistiche che glorificano una ottusa
quantità a discapito di una infima qualità del messaggio, devo dire
che leggendo quel comunicato stampa sono rimasto ancora basito
dall'ennesima uscita da manuale degli orrori di Donatella Bianchi, la
quale, nonostante tutto, alla fine della fiera non ha proprio potuto
fare a meno di dirlo, anzi scriverlo, anche lei! Leggere per credere:
Non solo siamo soddisfatti di aver visto che le spiagge venivano LASCIATE PULITE, MEGLIO DI COME LE SI TROVAVA, ma siamo certi di aver
contribuito, grazie a Jovanotti, a piantare 500 mila semi di
sostenibilità.
Qualche giorno fa in un post di Federico Montanari, che ringrazio per questo fondamentale apporto
conoscitivo al dibattito, ho visto per la prima volta la copertina, qui sopra riportata, di
Mira Mira l'Olandesina, un disco di Donatella Bianchi! Per
chi non lo sapesse, lei ha difatti esordito come cantante nel lontano 1979.
Si tratta della versione originale dello spot pubblicitario del
detersivo Ava/Miralanza. Roba di spessore, insomma.
Tutto mi è diventato improvvisamente
chiaro. E mi rammarico che questo disco sia saltato fuori solo alla
fine del JBP: se avessimo saputo prima, avremmo evitato di
arrabbiarci tanto con questa povera donna; l'avremmo capita, almeno
umanamente. In fondo lei sta solo continuando a promuovere
inconsciamente il suo disco, portandone avanti il profondo messaggio
culturale: la pulizia. E quando ha incredibilmente preso le difese di
Jovanotti, che equiparava il mondo dell'ambientalismo italiano alla
fogna di Nuova Delhi, scrivendo "Comprendiamo Jovanotti"
non faceva altro che difendere, a discapito di tutti gli
ambientalisti italiani, uno della sua categoria, un suo collega
cantante, un collega che lei deve ammirare molto, moltissimo, perchè,
a differenza di lei, ce l'ha fatta, lui è diventato famoso, ha
venduto milioni di dischi. Lei invece, nelle tristi vicissitudini
della vita, per sopravvivere si è dovuta accontentare di una
professione di ripiego: presidente del WWF Italia.
Mi raccomando, fatela contenta,
lasciate le spiagge più pulite di prima con Ava detersivi, anzi con
Jova detersivi. Ascoltate qui la sua canzone , e se volete che torni
a fare la cantante firmate questa petizione