Dal post di
Lorenzo Cherubini del 25 luglio. Sono
appena uscito da una riunione con la squadra di Jova Beach dove mi hanno detto
che a Viareggio ci hanno imposto delle modifiche al progetto che in pratica ci
obbligano a dividere la spiaggia in settori transennati come in un allevamento
di pecore mannare. Appare curioso che, invece dei proverbiali lupi, citi le
pecore, implicitamente paragonando a pecore i suoi fan, ma proseguiamo nella
lettura: Pure una transenna lungo il
bagnasciuga per regolare l’accesso al mare attraverso stretti passaggi
presidiati. Noi naturalmente obbediamo alla legge, ci mancherebbe altro, ma non
posso nascondervi la mia perplessità e di tutti quelli coinvolti (che lavorano
nei grandi concerti da decenni). Anche noi non nascondiamo la perplessità su
come questi famosi esperti coinvolti, che lavorano nei grandi concerti da
decenni, possano vendere i biglietti dei concerti prima che vengano approvati i
piani di sicurezza, o accorgersi che un luogo è inadeguato al concerto una
settimana prima, come nel caso di Albenga. Ma continuiamo a leggere: Speriamo che da questo non derivino disagi
per il pubblico, anche se, detto tra noi, io sono dispiaciuto per questa presa
di posizione che invece disagio al pubblico lo creerà di sicuro, e anche
parecchio, rendendo difficilissimo muoversi in spiaggia, che è nello spirito di
questa festa. E’ stranissimo perché abbiamo già fatto 6 spiagge dove il
pubblico è stato libero di muoversi a suo piacimento e quello che è evidente è
che il Jova Beach Party non è un raduno di hoolligans infoiati ma una festa di
esseri umani evoluti pacifici e allegri in grado di badare a se stessi. La
sicurezza è al primissimo posto nel progetto JBP e la collaborazione con le
autorità è imprescindibile e noi ci adegueremo ad ogni direttiva che ci verrà
imposta ma se davvero è questa la loro ultima parola mi dispiace tantissimo e
sono perplesso, non ha senso penalizzare un pubblico, soprattutto questo
pubblico, e impoverire lo spirito di un evento bello che porta in scena un’idea
di mondo non diviso in recinti come quelli di un allevamento intensivo o
dell’ora d’aria di Alcatraz. Un conto è creare corridoi e vie di fuga libere e
pronte ad ogni evenienza ma non recinti chiusi che limitano il movimento e
rendono, per esempio, difficilissimo anche andarsi a prendere un sorso d’acqua
o un gelato.
Che dire? A
Lorenzo evidentemente le restrizioni non piacciono, quando si accorge che il
suo show, rispettando alcune norme di sicurezza, non è più così divertente. Lui
vuole fare come gli pare e piace, ovunque. La spiaggia è il luogo della frontiera e della trasformazione. E nessuno si può
opporre a questo progetto live che, nella sua visione, sta portando l'umanità oltre, forse a uno
stadio superiore. Un vaneggiamento incendiario ben rimarcato nelle sue contraddizioni dalla Prefettura di Lucca, la quale commenta a riguardo: “Abbiamo
semplicemente approvato il progetto sottoposto dal team del cantante che già
prevedeva una divisione in settori. Si vede che all’artista questo non è stato
spiegato”.
Credo che una maniera sensata di rispondere a questo post,
nel quale Jovanotti si lamenta platealmente e inopportunamente di come sarà difficile muoversi in
spiaggia attraverso degli stretti passaggi presidiati, come se si fosse ad
Alcatraz, o in allevamenti intensivi, retoricamente richiamandosi a una idea di mondo non diviso in recinti, sia
citare le parole, tratte dal loro stesso Studio di Incidenza per il
concerto di Vasto, che descrivono il recinto nel quale lui evidentemente non si vergogna di
costringere gli altri esseri viventi, che frequentano la spiaggia non per
divertirsi, ma semplicemente per vivere.
"Nel caso in cui avvenga un episodio di
nidificazione, dovranno essere messe in atto, dalla società organizzatrice
dell'evento, tutte le azioni necessarie per la sua tutela , al fine di
assicurarne il successo riproduttivo; a tal riguardo a seconda della localizzazione
del nido, esso dovrà essere protetto con barriere antipanico, racchiudente
un'area di 9mq, da presidiare durante l'evento, o dovrà essere traslocato."
Sono certo
che ad Alcatraz, nell’ora d’aria, qualcosa in più di 9 mq lo concedevano. Ipocrita!
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