Jovanotti sembra sprofondare sempre più dentro il fosso, dopo aver sbandato con la sua auto fuori dal videoclip di "Prima che diventi giorno" ed aver fatto i conti, insieme ad alcune sprovvedute amministrazioni, con la realtà: non conta quanti dischi vendi, o quanto siano "pazzesche" le tue figate, in uno Stato di diritto esistono comunque ancora delle leggi che tutelano gli habitat costieri, specialmente se protetti da direttive europee, e gli spettatori di un evento, specialmente se realizzato in siti non adeguati, come Fosso Marino, ad esempio. Il concerto di Vasto appare dunque particolarmente a rischio con lo stop da parte della Prefettura al Piano per la sicurezza, a seguito di circostanziato esposto della Stazione Ornitologica Abruzzese, mentre a Castel Volturno, una bonifica illegale ha fatto mettere sotto sequestro parte del sito individuato per l'evento. Le immagini dei gravissimi danni ambientali che le operazioni di preparazione del sito del concerto hanno comportato
a Cerveteri, con l'eliminazione di ettari di ambiente dunale (nel quale si annoverava la presenza anche di specie protette come lo Sparto pungente e il Giglio di mare) e la
movimentazione di migliaia di metri di cubi di terra in assenza di Valutazione di Impatto Ambientale, hanno sollecitato ulteriori verifiche di compatibilità per gli eventi previsti, soprattutto a Roccella Jonica e Lido degli Estensi. Lo scandalo legato alla richiesta di fondi pubblici per la tappa di Vasto, che emergerebbe anche nel caso di Roccella Jonica laddove da delibera n. 86 si citano "una serie di richieste" avanzate da Trident Music srl "per supporto tecnico pratico, nonchè la disponibilità di risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie allo svolgimento dell'evento" pongono la legittima domanda se non ci si trovi di fronte a un vero e proprio "sistema Jovanotti" per l'adeguamento di aree naturali ad esclusivo uso (suo) concerto, sollecitando fondi pubblici. A che pro fare un concerto in aree naturali e per questo naturalmente sprovviste di servizi, parcheggi, vie di fuga etc., se il costo degli adeguamenti deve ricadere sulla collettività? E quale sarebbe il contraccambio che il Jova Beach Tour offre per l'uso di aree demaniali? Inseguito dalle nubi tempestose di ulteriori esposti e ricorsi, che si addensano sulle tappe del suo tour unitamente alle previsioni meteo, messo al muro dal coro unanime di no al concerto da parte di comitati e associazioni, cui si sono aggiunti negli ultimi giorni Italia Nostra e della Lipu, il nostro Lorenzo Cherubini appare incapace di tirarsi fuori dal fosso nel quale si è improvvidamente cacciato. Dev'essere per questo che sono intervenuti in suo soccorso i trattori Landini, come eroico nuovo sponsor ufficiale dell'evento. Sempre all'insegna della sostenibilita' e del rispetto per gli ecosistemi costieri ovviamente. Vedere per credere! https://www.landini.it/landini-con-jova-beach-party-sulle-spiagge-italiane/
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