Gentile
Ministro dell'Interno,
con la
presente nota intendo informarla che, qualora venissero avvistati, al largo
delle coste italiane, dei gommoni con gruppi di persone ben abbronzate e
dotate di ombrellone, trattasi di una nuova tipologia di profughi, i cosiddetti
profughi balneari: coloro che, a causa del Jova Beach Party, e del conseguente intervento
delle ruspe (che a lei piacciono tanto), a Viareggio e in altre parti d'Italia
hanno perso la loro spiaggia e il loro ombreggio, e ora vagano lungo le coste
italiane alla ricerca di un altro luogo dove piantare il proprio ombrellone.
La
prego, signor Ministro, di lasciare aperti i porti a queste persone, già
provate dalle prepotenze dello show business italiano. Lei forse obietterà che
in un porto non è possibile piantarlo, il loro ombrellone, ma la tappa di Olbia
dello stesso Jova Beach Party, dove tonnellate di sabbia sono state riversate sul Molo 1 bis, dimostra che tutto, ma proprio tutto è possibile nel
nostro paese.
E se alla fine
sentisse comunque il bisogno di prendersela con una ONG...beh, se la prenda
pure con il WWF.
Cordiali
saluti
Franco
Sacchetti
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