domingo, 18 de agosto de 2019

SPIAGGIA LIBERA!






Oggi, 17 agosto. Quella che vedete è la spiaggia libera di Vasto, tra il Pontile e Fosso marino. La spiaggia libera da Jovanotti, che oggi qui avrebbe dovuto tenere il suo concerto. Invece gli è andata male. Si respira, le onde sono solo quelle del mare e non quelle del 5G, e vi assicuro che regala una bellissima sensazione fare il bagno dove avrebbe dovuto esserci il Jova Beach Party, all’ora in cui avrebbe dovuto esserci il Jova Beach Party, in un grande litorale chiamato Bene comune. Anche il fragmiteto, spazzato via dall’intervento delle ruspe, deve aver saputo dell’annullamento del concerto ed è rispuntato alla luce del sole con i primi germogli. 

In questo giorno fortunatamente così tranquillo, il mio pensiero e il mio ideale abbraccio va a tutte le persone che si sono viste invece requisire e violentare la spiaggia, a Policoro, Roccella e via a scendere nel cartellone di questo tour. Dagli auguri di Ferrawoodstock di Jovanotti, nel suo post fb del 16, si intuisce che, se il palco vastese gliene avesse dato la possibilità, avrebbe evocato il grande concerto, nel giorno che 50 anni orsono fu di Jimi Hendrix, Joe Cocker, Crosby Stills Nash & Young,  Country Joe and the Fish. Così, dopo aver profanato, con l’esposizione della Venere di Willendorf, il culto della Grande Madre, avrebbe profanato anche la memoria di Woodstock, istituendo umilissimi paragoni con se stesso e il suo Jova Beach Party. E i giornali lo avrebbero seguito a ruota, ne sono certo. Fortunatamente, per noi tutti che amiamo l’autentico sogno Pace, amore e rock ‘n roll, gli è andata male. 

Ne parla anche La Stampa oggi, con un articolo -che allego qui in basso- finalmente serio, dopo gli spot pro-Jova offerti dal Fatto Quotidiano e da Repubblica, articolo ripreso da Vastoweb con una mappa che evidenzia come, a sbugiardare ancora Maurizio Salvadori, Fosso Marino sia un corso d'acqua e non uno scarico di acque bianche. Si sottolinea l’intervento di Augusto De Sanctis, con il quale non si può che condividere lo sgomento per gli attacchi che vengono portati alle numerose autorità - Comandante provinciale dei Carabinieri, Questore, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia Stradale, Anas, Capitaneria di Porto - che hanno detto no all’iniziativa. Attacchi reiterati con strafottenza da Jovanotti nel suo post ferragostano: oggi che è il giorno simbolo della vacanza degli italiani avremmo dovuto essere al lavoro a preparare la festa di Vasto ma ci hanno fermato (senza una vera ragione che sia una, purtroppo), e ribaditi anche il giorno successivo nel pubblicare un video della tappa di Policoro, insinuando che una Commissione di Vigilanza possa prendere una simile decisione per paura, paura della grande gioia che il Jova Beach Party regala alla gente. E se incontrate i burocrati che domani ci impediranno questa festa a Vasto fategli vedere di cosa hanno avuto strizza, e di chi soprattutto! Andiamo avanti!
 
Attacchi anche dal senatore PD Luciano D’Alfonso, che ha presentato addirittura una interrogazione parlamentare per la mancata realizzazione di un evento, ingigantito fino a essere definito di livello internazionale - laddove è probabilmente l’acme del provincialismo culturale italiano - e ha chiesto al primo cittadino di Vasto di creare un’area grandi eventi che abbia più del necessario, in maniera da resistere a qualsiasi criticità”come se fosse oramai assodato che una città debba prevedere un’area per grandi eventi in spiaggia. 


Attacchi ripetuti dal Sindaco di Vasto, che ha parlato di campagne d’odio e complotti politici,  per poi offrire con spirito magnanimo il suo aiuto per il recupero della tappa abruzzese a Montesilvano, in una lettera nella quale addirittura afferma, da uomo di fede, di pregare con fervore per la riuscita dell’evento, e vaneggia di effervescenza attrattiva delle città, che non devono essere teche ma risultare desiderabili a migliaia di chilometri di distanza, e non si capisce perchè non si possa farlo nel rispetto delle leggi e dell’ambiente. Sono sicuro che a Montesilvano cercheranno ogni scusa garbatamente istituzionale per non averlo tra i piedi, nel terrore che possa fargli andare male le cose anche lì!

Riguardo poi al come e perché i concerti si possano e si debbano annullare, senza per questo scomodare ministri della Repubblica o invocare complotti di natura politica, dobbiamo ringraziare Luigi Spadaccini, giornalista vastese, che in questo suo post, corredato di articolo d’epoca, rievoca un altro annullamento eccellente a Vasto: Abbiamo avuto in passato un altro concerto annullato a Vasto a causa del parere negativo della commissione di vigilanza: quello di Vasco Rossi allo Stadio Aragona. In particolare, la commissione constatò la mancanza di idonee uscite di sicurezza, di servizi igienici, di un'adeguata illuminazione e di un parcheggio per accogliere le numerose auto. Oltre al parere negativo della commissione, ci fu anche un opposizione molto accesa della Vastese, preoccupata del manto erboso, realizzato qualche mese prima. Contrario, per i danni che avrebbe subito il manto erboso, anche l'assessore allo sport del comune di Vasto. Il concerto previsto per l'8 agosto del 1987 venne spostato allo stadio di Termoli.
 
E colpisce davvero rammentare, in un’estate nella quale ci si batte ancora disperatamente per far comprendere che la spiaggia è un ecosistema fragile, e per questo inadatto ai megaeventi, come tanti concerti negli stadi italiani furono proibiti per la preoccupazione che il manto erboso potesse essere compromesso dal calpestio degli spettatori, e dai mezzi coinvolti nell'allestimento del palco. Ciascuno di voi potrà ricordarne uno in particolare. La cosa triste è che per tante persone risulterà piu comprensibile l’annullamento di un concerto in uno stadio - non sia mai che un rimbalzo su una zolla mal curata mandi all’aria un’azione in area al novantesimo - piuttosto che in una spiaggia dotata di dune e vegetazione, luogo di vita per numerose specie animali. Ricordo che, oltretutto, Jovanotti a Vasto si è gia esibito alcuni anni fa, nello stadio Aragona. A nessuno è sembrato un evento di portata internazionale, a nessuno è sembrato che abbia reso Vasto desiderabile a migliaia di chilometri di distanza, e se fosse stato annullato come quello di Vasco, nessuno avrebbe gridato allo scandalo, o alla perdita di indotti milionari. Era solo un grande concerto di un famoso artista, non un evento messianico, o una bandiera politica, come sembra che il JBP sia diventato.

Vi racconto l’ultima. Con il mio amico Ralph, di Zurigo, ci siamo fermati a prendere qualcosa da bere in un bar stamattina. Potrete immaginare la mia espressione quando me lo vedo arrivare al tavolo con una lattina di Estathe Jova Beach Party, dotata di cannuccia. I rivoli del grande indotto milionario di questo evento giungono evidentemente ovunque si cerchi da bere. Notando la mia reazione scomposta, Ralph mi ha chiesto preoccupato “Is it ok? Something wrong with it?” indicandomi la lattina. Come spiegargli?! Ho lasciato che la bevesse tranquillo, poi me la sono portata dietro, e visto che mi trovo nella spiaggia vuota del suo Party, ho pensato di piazzare il suo vuoto per una foto ricordo, e permettergli di essere anche lui, qui a Vasto, nel cinquantenario di Woodstock. 

Alla salute, Lorenzo.

p.s. questa la riprendo e la butto nella spazzatura io, non c’è bisogno di scomodare i Beach Angels.







3 comentarios:

  1. Certo che il cherubini e il salvadori, oltre a vari politici locali e non si credono di essere dei padreterni! :-/

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  2. Jova si era dimenticato della legge, oltre che della natura...

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  3. In questi periodi nefasti sono in molti a dimenticarsi degli ambienti naturali, non sono sufficienti gli sconvolgimenti ai quali assistiamo tutti i giorni.
    Mi stupisce la mancanza totale di sensibilità verso la natura, da parte di un artista che ha girato il mondo in modo frugale, ma evidentemente le sue esperienze ascetiche erano solo una copertura. Il suo modo di essere si sta rivelando tutt'altro che razionale è soltanto una persona come tante che ha sete di danaro ed ha perso la testa in deliri di onnipotenza!

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