CONDIVIDETE LE IMMAGINI DELLE PIANTE DUNALI DI CERVETERI PRIMA CHE VENGANO SACRIFICATE AL DIO JOVA!
Erase and Rewind. Cancella la vegetazione e riavvolgi il nastro. L'otto luglio scorso sono stato a Cerveteri, come tre anni fa, invitato da un comitato spontaneo di volontari, attivisti e cittadini che si oppongono al Jova Beach Party. Ci siamo ritrovati al Monumento Naturale Palude di Torre Flavia per poi dirigerci sul luogo individuato per la realizzazione dell’evento e cioè, appunto, la spiaggia di Campo di Mare, Lungomare dei Navigatori Etruschi. (QUI il comunicato stampa) Nel 2019 arrivai dopo aver visto le sconvolgenti immagini della “pulizia etnica” di Jovanotti con le sue ruspe. Vagammo allora in uno scenario surreale, incupito dal colore della sabbia di origine vulcanica, alla ricerca delle poche piante superstiti. Ne trovammo alcune, in pessime condizioni, che fotografai e “intervistai” in alcuni post che potete trovare sul dossier A chi Jova Beach Tour alle pagine 28, 29, 34, 35, 36, 67)
Quest'anno sono arrivato in tempo: ho potuto vedere e fotografare le piante dunali prima del misfatto. Ho ritrovato alcune di quelle piante di tre anni fa, e molto, molto altro. Nonostante le devastazioni del JBP di 3 anni fa, nonostante i concerti successivi (cui il JBP ha fatto da apripista) la natura è riuscita a rigenerare parzialmente quella vegetazione rimossa, e mi sono trovato di fronte a una spiaggia seminaturale con delle importanti emergenze floristiche. La spiaggia allo stato attuale, a parte la fascia afitoica più vicina al mare, è un grande prato, con dune embrionali, e piante che trattengono la sabbia, impedendone la dispersione. Fanno il loro lavoro, accolgono la vita, gli impollinatori, popolazioni di rettili e insetti caratteristici delle spiagge. Oltre al loro valore ecologico, va ricordato che le dune hanno un ruolo essenziale quale elemento di mitigazione “naturale” del rischio costiero, erosione e allagamento, tanto che l’IPCG (Intergovernmental Panel on Climate Change) le ha identificate tra gli elementi di resilienza della zona costiera sabbiosa. Le dune rappresentano un ostacolo in grado di contrastare le inondazioni marine (QUI potete vedere la spiaggia di Campo di Mare completamente allagata nel novembre 2019, dopo il primo JBP) e costituiscono un “serbatoio sedimentario”, una sorta di "banca di sabbia" in grado di restituirne alla spiaggia antistante nei momenti di deficit, prevenendo l'erosione. Vi lascio immaginare cosa potrebbe diventare questo posto, quanto più ricco di biodiversità sarebbe, se si lasciasse semplicemente fare alla natura, senza troppe interferenze.
Condividete tutti queste foto prima che i soliti ipocriti possano dire che no, non c'era proprio nulla, era solo una spiaggia antropizzata, senza nulla da tutelare! Ricordo che nel 2019, nella sezione Q&A del sito WWF si riferiva che a Campo di Mare c'era solo un canneto (peraltro oramai azzerato). Invece ci sono esemplari di Ravastrello o Cakile maritima, Elymus farctus o gramigna delle spiagge, Camomilla delle spiagge o Anthemis maritima, Sparto pungente o Ammophila Arenaria, Gramigna delle spiagge o Elymus farctus, Polygonum maritimum, Salsola kali. Sono piante protette dalla Direttiva europea 92/43/CEE (relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche), che appartengono agli Habitat 1210 vegetazione annua delle linee di deposito marine e Habitat 2120: Dune embrionali mobili, egualmente protetti. Costituisce reato rimuovere queste piante! Ripeto: costituisce reato rimuovere queste piante! Condividiamo, ripetiamolo finché non troveremo un funzionario disposto finalmente a far rispettare la legge. Faremo le foto della stessa spiaggia dopo l'intervento di ruspe e trattori. Se non vedrete queste stesse piante nelle foto del dopo concerto, vorrà dire che probabilmente è stato commesso un reato!
Qui sotto una foto della stessa spiaggia dopo l'intervento delle ruspe nel 2019. Mettetele a confronto con queste immagini attuali della spiaggia e giudicate voi se credere all'Ufficio Comunicazione del WWF quando afferma (QUI articolo da Il Fatto Quotidiano): Abbiamo letto alcune critiche sull’edizione del 2019 in una gradazione che arriva fino alle fake news. Nel 2019 non ci sono stati danni alle spiagge, non ci sono stati problemi né agli habitat naturali, né alle specie. Spiagge con un impatto di rifiuti e dal forte degrado ambientale (lo era quella di Castel Volturno) sono state recuperate e oggi si trovano in una condizione ambientale certamente migliore rispetto a prima dei concerti.
Faranno piazza pulita anche quest'anno? Lasceranno forse solo quel pesce mangiaplastica che si vede nelle foto, come monumento all'ipocrisia di un tour “plastic-free” che vuole far credere di ripulire le spiagge e invece semplicemente le sterilizza!
Ma c'è ben di più: ho scoperto che il 3 agosto di due anni fa, una Caretta caretta, la tartaruga marina, ha tentato l'approdo in pieno giorno per deporre le uova proprio in questa spiaggia. Disturbata dai bagnanti ha ripreso la via del mare ed ha deposto le sue uova solo qualche chilometro a sud, sulla spiaggia di Palo Alto. QUI la notizia riportata da Terzo Binario. Successivamente tali uova sono state spostate, temendo che le mareggiate potessero far fallire la nidificazione e sono state portate di nuovo a Cerveteri, circa duecento metri a sud del primo approdo, e comunque all'interno del perimetro del Monumento Naturale di Torre Flavia. Le uova si sono poi regolarmente schiuse e diverse tartarughine sono riuscite a raggiungere il mare.
Questo significa una sola cosa: la spiaggia individuata per il concerto di Jovanotti è indubbiamente un sito di potenziale nidificazione della Caretta! Sono proprio questi i giorni nei quali -come successe due anni fa- nuota davanti alle nostre coste per scegliere i suoi luoghi di deposizione. Cosa farà secondo voi se troverà il palco con le luci? E un frastuono che nell'acqua si propagherà con una velocità quattro volte superiore? Deciderà di partecipare anche lei a quella “figata pazzesca” o piuttosto scapperà via?! Eppure l'Ufficio Comunicazione WWF, con incredibile faccia tosta, nello stesso articolo citato sopra, riguardo l'operato dell'associazione afferma, : Nel caso di altri siti che avrebbero potuto presentare criticità ambientali, in quanto possibili siti di nidificazione di uccelli o tartarughe, ha richiesto di pianificare i concerti in periodi in cui è altamente improbabile la presenza delle specie, parallelamente all’attivazione di misure straordinarie inerenti ad esempio al posizionamento del palco e delle strutture accessorie.
No comment! Vale più un nido di Caretta caretta, vale più il rispetto di quelle preziose piante psammofile che un concerto di Jovanotti. Difendiamo i nostri diritti, i diritti di tutti gli esseri viventi, protestiamo contro questa inaccettabile prepotenza targata JBP! Difendiamo le nostre spiagge!
Foto di Franco Sacchetti e Marina Cozzi
No hay comentarios:
Publicar un comentario