viernes, 15 de julio de 2022

IL WWF SI DISSOCIA DAL JOVA BEACH PARTY!

 


CLAMOROSA DISSOCIAZIONE COGNITIVA DEL WWF DALLA TAPPA VASTESE DEL JBP

“Se un cieco conduce un altro cieco, entrambi cadranno nel fosso”. Il fosso è Fosso Marino, ovviamente. Un incubo per l'Amministrazione Menna fin dal 2019, uno sprazzo di naturalità nel cuore della spiaggia vastese che doveva essere eliminato a tutti i costi per permettere l'agognato concerto. Ho raccontato la lunga lotta dell'Amministrazione contro questo malcapitato corso d'acqua fino al tragico (doppio) epilogo nel quale, sconvolto, intubato, annichilito, azzerato naturalisticamente, il Fosso si è rivelato ancora capace di tendere un tranello fatale ai due ciechi in questione: Francesco Menna in rappresentanza del Comune di Vasto e Gaetano Benedetto in rappresentanza del WWF. 

E così, come un fulmine a ciel sereno, mentre a Vasto si festeggiava l'approvazione del concerto da parte della Commissione di Sicurezza -seppur con una significativa riduzione di un terzo degli spettatori- è arrivata la dissociazione del WWF dalle tappe del JBP a Vasto, in polemica con il Comune. Non ci sarà il logo WWF sulle due giornate vastesi del JBP, il Panda può tirare un respiro di sollievo!

E' la conferma definitiva dell'imbarazzante inadeguatezza dell'amministrazione Menna, ma anche delle contraddizioni insanabili che vedono una grande e stimata associazione ambientalista in combutta con un baraccone da circo finalizzato alla massimizzazione degli introiti, dove figurano case automobilistiche, marchi del gruppo Nestlé, allevamenti intensivi, ditte di trattori per la pulizia delle spiagge, banche che finanziano fossile e armi, e chi più ne ha più ne metta. Conviene riportare per esteso le parole di Gaetano Benedetto, già Direttore Generale dell'associazione – tratte da questo servizio del TGR Abruzzo -per capirci qualcosa : 

 “Noi al comune abbiamo chiesto di inserire l'intervento su Fosso Marino all'interno di un progetto che prevedesse la prescrizione alla rinaturalizzazione, così come stabilito dal Demanio Marittimo, e abbiamo chiesto al Comune di non spostare le giostre in un'area sensibile per il fratino, in un periodo in cui la specie era presente. La prescrizione su Fosso Marino è del Demanio Marittimo, per cui il Comune prima o poi è tenuto a rispettarla. La situazione di pregiudizio è dovuta allo spostamento delle giostre, avevo chiesto che questo avvenisse finita la stagione del fratino, perché su quella spiaggia s'è verificata una nidificazione, e non siamo stati ascoltati, per cui si è verificata una situazione dove lo spostamento di quelle giostre ha pregiudicato la presenza eventuale di quella specie. Questo è un impatto su cui il WWF non poteva starci. La nostra preoccupazione su Vasto è nota fin dall'inizio tant'è che la riduzione di un terzo del numero dei partecipanti conferma che Vasto non è stata la scelta più felice. Ciò detto, ci dissociamo dalla modalità di gestione da parte del Comune, quindi per noi, la presenza nel Tour nei termini stabiliti rimane. Rimane un punto critico che poteva essere gestito diversamente e non è stato ottemperato da parte del Comune”.

Ah però! Sembra di ascoltare finalmente il WWF che -in un lampo di resipiscenza- fa di nuovo il WWF. Ma non è forse troppo tardi?! E forse non è il caso di ammettere che se l'associazione non può starci su Vasto, non può starci sull'intero impatto del Tour? Una figuraccia balorda per l'amministrazione Menna, ma anche per Gaetano Benedetto, che tenta in extremis di scaricare tutte le colpe su di loro, autoassolvendo sé stesso e la sua associazione. Si sa, lo scaricabarile è uno sport nazionale, ma la storia è comunque lunga e individua anche una certa tardiva coerenza in quel che il portavoce del WWF afferma.

Bisogna difatti risalire ai lavori preliminari del JBP e a quello che è stato il primo vero scempio ambientale compiuto in nome di Jovanotti, che mise tutti noi sull'allerta. In un mio post del 6 giugno 2019 sulla pagina Fratini d'Italia -ripreso anche da siti nazionali- riportai la pagina del Centro con un articolo di Anna Bontempo dal titolo emblematico “IL COMUNE SPIANA LA SPIAGGIA DEL FRATINO”. Qual era lo scopo di tanta barbarie? Ebbene, i geni del Comune dovevano spostare di circa 200 mt. le giostre, che si trovano normalmente nell'area retrostante Fosso Marino, per permettere di realizzare vie d'accesso e fuga per l'agognato concerto. Ovviamente spostamento realizzato con 20.000 euro di fondi pubblici, sempre per permettere a Jovanotti di fare i suoi incassi. L'allarme venne dato dal Gruppo Fratino Vasto, e in particolare da Stefano Taglioli, allora in militanza ancora nelle Guardie WWF, prima di strappare la tessera come tanti attivisti storici, a seguito degli eventi di quell'anno. In seguito alla segnalazione, il WWF nazionale tuttavia si attivò e inviò una lettera di diffida al Comune di Vasto. 


Foto del 2019


L'estate poi andò avanti con un imbarazzante tira e molla tra Sindaco di Vasto e Prefetto di Chieti, il quale rimproverava al primo di essersi presentato in Prefettura senza il Piano di Sicurezza, o di aver dato autorizzazione temporanea all'evento pur essendoci un parere negativo della Commissione di Sicurezza, complice un Fosso Marino che non era stato nemmeno menzionato nella Valutazione di Incidenza Ambientale, come se non esistesse. E difatti, spiace dirlo, per l'amministrazione Menna era ed è come se non esistesse. Potete leggere a riguardo il mio post CRONACA DI UNO PSICODRAMMA AMMINISTRATIVO DI MEZZA ESTATE. Col passare delle settimane le cose sembrano mettersi sempre peggio per Comune e Trident, finché Menna decide di dare l'assalto finale a Fosso Marino, per sopprimere quell'elemento naturale che tanto li faceva sfigurare con la Commissione di Sicurezza, in un ultimo disperato tentativo di spianare la via all'agognato concerto. Un assalto che ho ripreso nel post FOSSO MARINO NON ESISTE PIU' e che ha provocato la morte di tutta la fauna presente nel corso d'acqua, con la raccapricciante scoperta anche di tanti esemplari di anguilla (vedere post LA MORTE ARRIVA CON IL JOVA BEACH!). A nulla era servito un esposto preliminare della SOA, i cui contenuti potete trovare in questo post di Augusto De Sanctis intitolato INCREDIBILE FARLO SU UN CORSO  D'ACQUA SPENDENDO 80.000 EURO PUBBLICI






Giunge infine, il 9 agosto 2019, la prevedibile bocciatura da parte della Commissione di Sicurezza, degna conclusione di una tragicomica farsa durata un'estate, che vede il Sindaco addirittura minacciare di querela “educativa” tutte le associazioni che lo avevano precedentemente denunciato, senza pensare che tra queste c'era anche lo stesso WWF, partner per la realizzazione del suo agognato concerto! 

Ebbene, nel 2022 accade l'imponderabile: nonostante tutta questa follia, nonostante l'esistenza di un corso d'acqua che nel frattempo, poveretto, non era riuscito a trovare una collocazione alternativa, ed era dunque rimasto nella sua sede naturale -preposta tra l'altro a rinaturalizzazione dal Piano Demaniale- ecco che contro ogni logica, ogni prudenza, viene proposta una data del JBP a Vasto! Di nuovo?! E tutto si ripete come nel peggiore degli incubi. Di nuovo vengono stanziati 80.000 € per la lotta senza quartiere a Fosso Marino e alle sue specie viventi, di nuovo altri 20.000€ (suppongo la cifra sia la stessa) per lo spostamento delle giostre. Sempre altri soldi pubblici, che si sommano a quelli del 2019, per realizzare l'agognato concerto! E di nuovo l'assalto al povero Fosso! Di nuovo l'esposto della SOA con un comunicato intitolato appunto ASSALTO ALLA NATURA. Guardate le (di nuovo) sconvolgenti immagini! 


Foto del 2022


Ed ecco che, dopo tutto ciò, Gaetano Benedetto si ricorda d'un tratto che a inizio giugno 2019 avevano già inviato una diffida per lo spostamento delle giostre, cui non avevano tra l'altro più dato seguito, e decide d'intervenire con grandissimo ritardo, a frittata fatta. Ma non potevano pensarci prima, diamine?! Già perché poi quest'anno a complicare le cose per l'amministrazione Menna ci ha messo anche lo zampino un uccellino importuno di nome Fratino! Accidenti! Ma non poteva andarsene a nidificare da un'altra parte? Invece no, giusto nell'area del concerto doveva deporre le sue uova! Ma guarda tu, sembra proprio un complotto del mondo naturale contro una povera amministrazione pubblica che cerca semplicemente di realizzare un innocente concerto sulle spiagge, no?! E dunque lo spostamento delle giostre viene incautamente realizzato proprio durante la cova delle uova, impedendo di fatto ai pulli appena nati di poter accedere a tutto il lato sud della spiaggia, impegnato in lavori di sistemazione. Rimaneva per loro l'area a nord, ridotta però a un deserto dal secondo assalto a Fosso marino condotto dal generale Menna, in guerra perenne contro la Natura. Certo, se ci fosse stata la possibilità di un poco di vegetazione per nascondersi, a lato di quel fosso oramai intubato, forse per quel pullo sarebbe andata meglio per proteggersi dai suoi predatori naturali. Non sappiamo come siano andate le cose, fatto sta che in tutto questo marasma il fratino -di cui allego una foto- scompare, dopo una quindicina di giorni. Scompare come erano scomparse tutte le cannucce di palude, tutte le presenze faunistiche e tutti i connotati naturalistici di Fosso marino. 




Dopo tutto questo, ecco che finalmente interviene Gaetano Benedetto! Ma a che serve intervenire a chiudere il recinto quando i buoi sono scappati? Dato che al Comune di Vasto erano recidivi, e avevano già dato grande prova di pericolose propensioni naturicide, non sarebbe stato doveroso da parte loro vigilare, per impedirgli di azzerare di nuovo Fosso marino? D'altronde Benedetto chiede cose impossibili, per salvare la faccia, o forse salvare la tenuta dell'associazione, percorsa da inevitabili dissidi interni (perché tanti, forse troppi soci, e non solo in Abruzzo, non sono più disposti ad accettare tutto questo!). Come si può pensare di rispettare la prescrizione alla rinaturalizzazione di un corso d'acqua e contemporaneamente predisporvi sopra un concerto per 30.000 persone? Appare del tutto evidente che all'incauta amministrazione vastese, di fronte alle richieste della Trident, non rimanevano opzioni realistiche a parte quella sciagurata intubazione. E poi, come può pensare un sindaco di posticipare lo spostamento delle giostre a stagione turistica oramai avviata per rispettare la nidificazione di un fratino? Non sarebbe dunque stato più onesto e saggio, da parte di tutti, riconoscere che il concerto in quel luogo non andava proprio fatto e rinunciarvi in tempo? Riconoscere che questi mega-eventi in spiaggia comportano troppi problemi, danni e disagi? Perché il Fosso vastese, benché imbrigliato in tutti i modi, non si dà comunque per vinto ed è già esondato alla prima pioggerellina estiva, con gravi possibili ricadute per la sicurezza degli spettatori, continuando a turbare i sonni del povero sindaco Menna! 


Fosso Marino dopo la prima pioggia estiva

Ma non era prevedibile? Inutile quindi prendersela solo con lui, che pure rappresenta un manifesto alla nullità amministrativa e al menefreghismo ambientale. Sarebbe più onesto da parte del WWF nazionale fare un mea culpa, e ammettere che pur di sostenere l'insostenibile si sono raccontate un sacco di balle, e si sono coperte un sacco di nefandezze. Prendiamo ad esempio l'intervista che lo stesso Gaetano Benedetto rilascia a IL POST (leggi QUI) nella quale afferma: 

"Gli esperti indicati dal WWF stanno osservando le spiagge dal mese di maggio perché siamo consapevoli che sono indispensabili molte accortezze. Il calendario dei concerti è stato pensato e adattato per essere compatibile con la nidificazione del fratino. Abbiamo una lunga serie di attenzioni che sono frutto di un lavoro tecnico e non ideologico, con confronti seri con l’organizzazione e anche con gli amministratori locali".

Oppure la comunicazione rilasciata a Il Fatto Quotidiano (leggi QUI) dall'Ufficio Stampa dell'associazione:

"Nonostante non sia tra gli organizzatori dei concerti anche in questa edizione il Wwf ha avanzato richieste e raccomandazioni per fare in modo che venissero scelti gli standard di sostenibilità più ambiziosi. Lo ha fatto in primo luogo con le location dei concerti chiedendo agli organizzatori di rinunciare ad alcuni siti (richieste accettate). Nel caso di altri siti che avrebbero potuto presentare criticità ambientali, in quanto possibili siti di nidificazione di uccelli o tartarughe, ha richiesto di pianificare i concerti in periodi in cui è altamente improbabile la presenza delle specie, parallelamente all’attivazione di misure straordinarie inerenti ad esempio al posizionamento del palco e delle strutture accessorie. Infine, l’associazione ha richiesto un monitoraggio secondo un rigido protocollo nei mesi precedenti l’evento e che continuerà fino al completamento dello stesso".

Confronti seri con gli amministratori locali e un protocollo rigidissimo da seguire?! Vogliamo ridere, per non dover piangere? Ah...benedetto Gaetano! Ma poi, tutta questa attenzione per il fratino che d'improvviso lui mostra ... e la tappa di Rimini 2019 allora? Lì non avevano fatto un sopralluogo preliminare accertando la presenza di ben due nidificazioni?! Ricordo che dei 5 pulli, uno scomparve proprio il giorno del concerto. E di Roccella che dire, non è il WWF che si occupa delle nidificazioni di Caretta in quella parte di Calabria? E non ve ne sono state varie proprio a Roccella, negli ultimi anni, nelle immediate vicinanze del luogo sacrificale per il concerto? E che dire del lido Casabianca di Fermo, dove il fratino non ha nidificato dal 2019, ma è in atto una opera di rinaturalizzazione, con ripiantumazione di specie psammofile, resasi necessaria a causa dei danni arrecati dal JBP stesso e riconosciuti dall'Amministrazione? Non sa che è stata indirizzata una diffida al Comune di Fermo dal Comitato TAG Costa Mare, di cui fa parte tra l'altro il WWF Natura Picena? Davvero il WWF nazionale promuove oramai questo approccio caricaturale alla natura per cui si fa vedere di voler salvare la mascotte Fratino e si manda contemporaneamente al macero tutto il suo ecosistema? Come si può definire questa se non dissociazione cognitiva?

Ringraziamo quindi Gaetano Benedetto per la sua clamorosa dissociazione (cognitiva) dal Jova Beach Party vastese, che ci conferma tutti i dubbi che abbiamo da sempre espresso su questa iniziativa, tutti i danni che sta provocando, tutte le ipocrisie che lo tengono in piedi, e ci sprona ulteriormente nell'intento di chiederne a gran voce lo STOP! 

Scrivo queste parole mentre gli amici da Cerveteri mi inviano foto e video delle ruspe in azione, che stanno spianando ancora una volta la spiaggia di Campo di Mare, rimuovendo tutta la vegetazione che ho fotografato e testimoniato in questo precedente post. VERGOGNA!


Foto nel post di Franco Sacchetti e Stefano Taglioli

Per un resoconto più dettagliato degli eventi del 2019, relativi a Vasto e non solo, si rimanda all'intero dossier "A CHI JOVA BEACH TOUR" che potete scaricare QUI


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