domingo, 21 de julio de 2019

CRONACA DI UNO PSICODRAMMA AMMINISTRATIVO DI MEZZA ESTATE



Per chi volesse seguire l'ultima puntata della saga "Jova Beach a Vasto", scoprirà, nell'articolo del Centro del 20.07.19, un sindaco che fa l'anticamera dal prefetto di Chieti, mentre il senatore PD, già governatore abruzzese, Luciano D'Alfonso, intercede pietosamente per lui. Da un prefetto verosimilmente contrariato per la decisione del Comune di dare comunque un'autorizzazione temporanea all'evento nel giorno stesso della riunione del Comitato di Sicurezza, espressosi poi negativamente. Quasi a suggerire che la suprema autorità dello Stato sia dopotutto l'importanza mediatica di Jovanotti.

Questo tentativo disperato di rimanere aggrappati al sogno del Jova Beach, contro ogni evidenza e correttezza procedurale, e prefigurando addirittura  uno scontro istituzionale, ci offre un'altra efficace istantanea della decadenza culturale italiana. Nella cronaca di uno psicodramma amministrativo di mezza estate.

Ma come? Un Comune dalla storia nobile e importante come Vasto, antico Municipio dei Romani, che può vantare due Riserve naturali sul suo territorio, e la contiguità con il Bosco di Don Venanzio, capoluogo di un entroterra ricchissimo di biodiversità e tradizioni culturali, potrebbe semplicemente rammaricarsi per l'occasione perduta e, scrollando le spalle, andare per la sua strada, feconda di altre opportunità di promozione turistica. Ma qual è poi questa strada? Ecco il problema. A giudicare dalle reazioni scomposte, pare di intuire che gli amministratori non lo sappiano, o comunque non ci credano abbastanza.

Capiamo tutti l'importanza dell'evento in questione, e le legittime aspettative a riguardo, di tanti operatori, pubblici o privati, ma fare del Jova Beach una bandiera, una questione di vita o di morte, non solo è patetico, ma denota la totale incapacità di imprimere una direzione alla programmazione culturale e turistica che sia basata sui reali valori del territorio, su capisaldi identitari che non possono venir meno dall'oggi al domani per le decisioni di un Comitato di Sicurezza. Il che espone tragicamente gli amministratori, e le comunità, alle avances di ogni pifferaio magico che arrivi a proporgli mari e monti, a danno poi di mari e monti.

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