viernes, 26 de agosto de 2022

STOP ALLE RUSPE DEL JOVA BEACH PARTY A VIAREGGIO!


In basso nell'immagine: foto di Loredana Atzei


- Jova Beach Party: a Viareggio vincono gli ambientalisti, tutelati tre habitat che volevano distruggere

- Finalmente riconosciuto il valore ambientale delle spiagge italiane “antropizzate”.

- Limitati i danni, anche se non convince la "soluzione" con distruzione e successivo ripristino sul quarto habitat, il più vasto.


Il Jova Beach Party dovrà rispettare tre habitat di specie di piante dunali protetti a livello europeo che gli organizzatori volevano distruggere e che ora vanno transennati e protetti. 

Su un quarto habitat, che sarà interessato e impattato pesantemente dai lavori, dovranno mettere in campo ulteriori operazioni per un difficile ripristino al fine di favorirne la ripresa vegetativa (leggi QUI). Operazione a nostro avviso illogica, scorretta e fortemente diseducativa (ambiente usa-e-getta), visto che si tratta di depauperare un ambiente esistente per poi provare a ricostruirlo. Un'azione che la dice lunga sulla sostenibilità dell'evento.


Carta della vegetazione della spiaggia del Muraglione, redatta dal prof. Giovanni Bacaro


Grazie allo sdegno e alla mobilitazione di migliaia di cittadini da tutte le parti della Penisola, agli esposti e a un censimento scientifico (studio completo QUI) redatto dal professor Giovanni Bacaro, docente di ecologia vegetale all'Università di Trieste, nonché all'attenzione mostrata da alcune Istituzioni, in particolare dalla Soprintendenza e dalla Capitaneria di Porto di Viareggio, è stato possibile almeno bloccare parte dello spianamento in progetto sulla spiaggia del Muraglione 

Come avvenuto nelle altre tappe del Tour, gli organizzatori non si erano neanche accorti della presenza di habitat tutelati a livello addirittura europeo!

Non basta. Nonostante quei dati inattaccabili hanno provato comunque ad andare pervicacemente avanti. In questi giorni - oltre all'esposto (leggi QUI) - con lettere puntuali, ulteriori studi e diffide, abbiamo smontato le proposte della Trident e la singolare - eufemismo - lettera dell'Arpat (leggi QUI) sventolata ai quattro venti dal sindaco Giorgio Del Ghingaro, volta a sminuire lo studio del Professor Bacaro e a non tenerne conto. Altro che “valutazioni rigorose” delle spiagge dove tenere i concerti come ha, in maniera spericolata, affermato il WWF. 


Foto dal Post di Arianna Chinnes

Alla fine lo stesso Ente Parco Regionale di Migliarino-San Rossore, nel parere ha dovuto dare ragione alla nostra posizione circa gli obblighi di tutela relativa a quelle piante, tra l'altro facendo emergere che nell'evento del 2019 era stata danneggiata parte della duna, con violazione delle prescrizioni. Le associazioni e i cittadini in questi giorni hanno fatto un enorme lavoro con circostanziate osservazioni dirette agli enti, anche di tipo legale, sulle norme da rispettare e sulla necessità di garantire la connessione ecologica tra le aree rilevanti dal punto di vista naturalistico, oltre a svolgere un continuo presidio sul campo, per evitare che le ultime dune lungo la strada del tour di Jovanotti venissero spianate.


Foto di Silvio Bertoldi

A Viareggio, quindi, ha avuto finalmente un primo stop l'opera di distruzione di habitat protetti su aree demaniali per far posto a dei concerti privati a scopo di lucro. 

Quanto denunciato su altre spiagge d'Italia - citiamo tra tutte Lido di Fermo, Vasto, Cerveteri, Roccella Jonica, Castel Volturno, Barletta, Marina di Ravenna - grazie al progressivo aumento dell'indignazione popolare, ha trovato a Viareggio tutte le conferme del caso.  Rammarica che nelle tappe citate le istituzioni non abbiano operato per tutelare la biodiversità, e anzi, alcuni sindaci abbiano avuto il coraggio di affermare - al pari di Trident e Jovanotti - che la spiaggia è stata restituita "migliore di prima”. 

Ringraziamo chi questa volta non si è girato dall'altra parte. 

Ma la battaglia è appena iniziata, perché non è più tollerabile che spettacoli di altissimo impatto, come finalmente è stato dimostrato, possano continuare ad aver luogo anche nei prossimi anni sulle nostre fragilissime coste, minacciate dall'erosione, e su tutti i delicatissimi ambienti naturali che ancora ci restano per il futuro.


Comunicato stampa del 26 agosto 2022

Coordinamento Il Moletto non si Tocca, Comitato per la Salvezza della Pineta, Italia Nostra Versilia, Legambiente Versilia, Repubblica Viareggina, Collettivo Dada Boom, Cantiere Sociale Versiliese USB, Apuane Libere odvc, Amici della Terra Versilia, GrIG Apuane, Toscana aps, Associazione per i Diritti dei Cittadini, ADiC Toscana aps-Federata a Movimento Consumatori Nazionale, Italia Nostra










sábado, 20 de agosto de 2022

VIAREGGIO: L'ULTIMO ROSPO DA INGOIARE!

 



Questa è la foto di un rospo smeraldino, trovato dal prof. Giovanni Bacaro, che nel suo POST del 18 agosto scrive: "Un ruolo importantissimo degli habitat dunali è anche quello di supportare una grandissima diversità animale... dagli insetti, agli anfibi: questa sera abbiamo incontrato il rospo smeraldino che si aggirava nella zona del Muraglione". A fianco invece la pagina della cronaca locale de La Nazione del 20/08/22 con la notizia "sorprendente" della richiesta di Autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza. Leggiamo nell'articolo di Martina Del Chicca: "La Soprintendenza raccoglie le osservazioni sollevate dagli ambientalisti. E chiede al Comune di Viareggio che il Jova Beach Party, in programma il 2 e 3 settembre, sulla spiaggia del Moletto "sia verificato nell'ambito del procedimento di autorizzazione paesaggistica".

Le basi di questa richiesta sono -dietro esposto del Forum Ambientalista- i rilievi effettuati dallo stesso prof. Giovanni Bacaro, docente associato in botanica ambientale all'Università di Trieste, che ha redatto anche una carta della vegetazione, riportata qui in basso, nella quale sono individuate 18 specie protette (tra cui Elymus Farctus, Cakile Maritima, Polygonum maritimum, Euphorbia parialis, Ammophila arenaria etc.) e almeno 3 "habitat di interesse comunitario", secondo la Direttiva 92/43 (il campionamento e i dati raccolti sono liberamente scaricabili QUI) Proprio in quella che, per il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, è semplicemente una "spiaggia di riporto formata di recente con sabbia residua riportata dalle correnti, e non mi risulta ci siano dune ma semplici accumuli". E da cosa dovrebbe essere portata la sabbia sulle spiagge se non dalle correnti? Mica piove dal cielo! A tali affermazioni possiamo dare solo l'attenuante del WWF nazionale, che soffia sull'ignoranza dei sindaci di turno, continuando a ribadire che non vi sono da nessuna parte danni ambientali, e che la manifestazione si svolge su spiagge totalmente antropizzate, sottoposte a rigorose valutazioni dai suoi esperti. "Dove le dune non vi sono da decenni" rincara Jova, asserendo che il WWF nazionale gli avrebbe mostrato anche i documenti. Bene, ne abbiamo anche noi uno, e bello pesante, ed è qui in basso! Ci potrebbero mostrare una buona volta i loro rigorosi documenti questi esperti del WWF, dietro i quali Jovanotti&Trident si nascondono da anni?






Ho scritto "sorprendente" che la Soprintendenza abbia osato chiedere questa documentazione al pirata delle spiagge, tanto siamo oramai usi al regime di sospensione della legalità che accompagna il JBP. Sembra quasi un atto di lesa maestà! Eppure c'è un importante precedente: nel 2019 a Vasto il concerto fu annullato, e tra le motivazioni si lamentava anche l'assenza di Autorizzazione paesaggistica. Vi immaginate i movimenti di sabbia necessari per tombare un fosso e renderlo calpestabile, con il taglio di tutta la vegetazione ripariale, anch'essa protetta? Eppure lo stesso concerto, nello stesso posto, a prefetto cambiato, è stato invece autorizzato quest'anno, senza Autorizzazione paesaggistica ovviamente, in uno dei tanti paradossi della collusione italiana (per approfondimenti leggi QUI). E in questo stesso momento migliaia di ragazzi stanno ballando su quello stesso fosso, intubato e ricoperto di sabbia!

Ma cosa è l'Autorizzazione paesaggistica? Gli interventi sottoposti a tale procedura sono quelli realizzati nelle aree di interesse paesaggistico, individuati dall'art. 142 del D.lgs 42/2004. Fra questi vi sono "i territori compresi in una fascia della profondità di 300mt dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare". In tali zone "I proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo, di beni vincolati, se intendono realizzare opere o interventi che comportino alterazione o modificazione dello stato dei luoghi o dell'aspetto esteriore degli edifici, devono chiedere la preventiva autorizzazione." La conferma che tale autorizzazione debba essere richiesta anche per opere non comprendenti opere di edificazione, ma anche solo movimentazioni di terra è ribadito da una sentenza della Cassazione (4 febbraio 2020, n.4700): "Le attività di movimentazione terra e sbancamento su un bene a vincolo paesaggistico, e non solo i lavori edili, se realizzate senza autorizzazione paesaggistica sono illecite".

Risulta evidente che ogni operazione di sbancamento o livellamento di una spiaggia, che ne alteri la morfologia, rimuovendo la vegetazione caratterizzante, dovrebbe essere sottoposta a questa Autorizzazione, perché nessuno ci garantisce che l'ambiente danneggiato potrà poi ricostituirsi con le medesime caratteristiche. Lo attestano non solo il caso di Fermo (leggi QUI), dove i danni del JBP richiesero un percorso di rinaturalizzazione dell'arenile con piantumazione di semi e talee di piante psammofile, ma anche lo studio sulla spiaggia di Castel Volturno, realizzato dal botanico Antonio Croce un anno dopo il concerto, che potete leggere in questo suo POST . L'assenza di Autorizzazione paesaggistica fu lamentata anche da Italia Nostra di Ravenna per l'abbattimento dei famosi 65 metri lineari di Tamerici.




Leggiamo ancora dall'articolo: "Si rammenta -scrive la Sovrintendenza al Comune- che la prescrizione 3.3b della scheda inerente il sistema costiero della Versilia, documento che è parte integrante del Pit della Regione, stabilisce che "non è ammesso alcun intervento che possa influire con la conservazione integrale degli habitat di interesse comunitario o regionale, o delle aree caratterizzate dalla presenza di specie vegetali o animali di interesse conservazionistico". Pertanto "tutto ciò premesso" conclude la Soprintendente Angela Acordon "qualora il Jova Beach Party" coinvolga direttamente o indirettamente le parti di arenile relate dal citato studio botanico, si ritiene necessario che, ai fini della tutela paesaggistica e ambientale, l'evento debba essere verificato nell'ambito del procedimento di autorizzazione paesaggistica".

Non possiamo che rallegrarci della doverosa -eppur sorprendente- presa di posizione delle autorità di controllo, ma al contempo sappiamo che, ovunque sia arrivato il JBP, delle associazioni ambientaliste o dei privati cittadini hanno parimenti fatto esposto, segnalando la presenza di specie e habitat protetti, senza che questo abbia comportato prese di posizioni analoghe e tantomeno la sospensione dei lavori. Ad esempio, a Cerveteri, la diffida del Comitato di Cittadini per l'Ambiente allegava una relazione del botanico Fanelli, attestante la presenza di molte delle stesse piante presenti nella relazione del prof. Bacaro. Cerveteri e Viareggio non fanno forse parte della stessa nazione, e la tutela dell'ambiente non è forse sottoposta ad una unica legislazione che ne determina le competenze a livello statale? Una prerogativa, a tutela della biodiversità, ribadita e rafforzata dalla modifica dell'articolo 9 della Costituzione. Quindi?! Come può accadere che quanto presuppone un livello di competenza statale, e per di più, un riferimento a Direttive Comunitarie, sia sottoposto alla discrezione o alla volontà di collaborazione delle autorità locali, che evidentemente a Viareggio si è manifestata, e altrove no?

Dell'eccezionalità del fatto si è accorta Italia Nostra nazionale, che ha emesso un Comunicato stampa (leggi QUI) per ringraziare la Soprintendente Angela Acordon di aver semplicemente svolto il suo dovere, forse l'unica ad averlo fatto fino in fondo. Ne apprendiamo che la sezione di Italia Nostra Versilia aveva tuttavia già comunicato la necessità di detto documento attraverso una PEC alle autorità competenti, e soprattutto che risulta ancora assente la Valutazione di Incidenza Ambientale (come successe anche a Ravenna.

"Nel ringraziare la Soprintendente per l’intervento, resta tuttavia da comprendere come, a soli dodici giorni dall’evento, manchi ancora un’autorizzazione fondamentale e di non semplice redazione come questa, così come sarebbe assente, pare, la Valutazione di Incidenza Ambientale relativa al sito Rete Natura 2000 poco distante dal Muraglione. Di conseguenza, mancherebbe anche l’autorizzazione per la distruzione delle piante costituenti gli habitat di interesse comunitario rilevati nel puntuale censimento realizzato sul campo dal professor Bacaro.

Nel frattempo, presumibilmente per i lavori da iniziare di lì a poco, giovedì è stato posizionato sulla vegetazione un ingombrante generatore; fatto che ha provocato l’attraversamento della duna dai mezzi pesanti. Come è stato possibile, senza autorizzazione? Su questa come sulle altre domande Italia Nostra attende chiarimenti."





Nelle ultime settimane ho condiviso sulla pagina fb di "A Chi Jova Beach Tour" molte foto sulla vegetazione di Viareggio. Consiglio di guardare il post di Arianna Chinnes, oppure quello di Loredana Atzei, dal quale ho tratto queste foto. Ritengo un piccolo miracolo naturalistico che, in una porzione di spiaggia così esigua, stretta fra il mare e il muraglione del porto, si possa trovare ancora, e nonostante tutto, tanta biodiversità. E questo ne renderebbe ancora più grave la rimozione.

Mentre scrivo queste parole mi è giunta la notizia dello "spianamento" avvenuto sulla spiaggia di Castel Volturno, prossima tappa del Tour. Il Nulla avanza inesorabilmente, come nel romanzo di Ende! Ancora una volta il botanico Antonio Croce, come risulta da questo POST della pagina "Una spiaggia per il Fratino", ha effettuato un rilievo delle piante presenti, prima del passaggio delle ruspe, che potrà essere efficace in sede di denuncia.

Ci rimane dunque solo la spiaggia di Viareggio: l'ultima spiaggia! Non solo per la biodiversità, ma anche per la legalità. Mi sarebbe piaciuto poter partecipare a un presidio permanente davanti a quelle dune, le ultime che rimangono dal passaggio di questo devastante tour, ma non è stato evidentemente possibile organizzarlo in tempo, da parte delle associazioni locali. Sarebbe stato bello, e simbolicamente pregnante, formare una lunga catena umana a difesa delle "ultime" dune. Tuttavia, una volta tanto, sono state le autorità a mobilitarsi per impedire che le ruspe distruggano ciò che dovrebbe essere invece preventivamente sottoposto ad Autorizzazione paesaggistica. Una richiesta che equivale ad un decreto di annullamento della tappa viareggina, o al suo spostamento in un sito adeguato come lo stadio o il centro urbano (già è arrivato un appello in tal senso dai Giovani Europeisti Verdi - leggi QUI) perché i tempi per l'Autorizzazione paesaggistica sono di 60 giorni, per quella semplificata, e 120 per quella ordinaria. Mentre il concerto è previsto fra 12 giorni.




Nella pagina del La Nazione si nota anche un altro titolo interessante, in basso: "Soldi al maxi evento e alcun sostegno alle Onlus". La veemente protesta delle Onlus di fronte alla profusione di denaro pubblico (250.000€!) e di agevolazioni (sul pagamento del suolo pubblico ad esempio) garantita per un'azienda come la Trident, che fattura milioni di euro, ma non per le attività delle associazioni locali. Le quali sono radicate nel territorio e vi apportano benefici certi, come quelle piante dunali la cui eradicazione acquisisce un carattere quanto mai simbolico. A conferma che danno ambientale e danno sociale non sono mai disgiunti e che la difesa dei Beni Comuni li previene entrambi. Per questo sarebbe importante che le associazioni viareggine si mobilitassero anche in difesa delle dune.

Nel frattempo le ruspe, le maestranze, sono lì, bloccate temporaneamente dalle autorità. Non possono iniziare i lavori, mettere le mani sulla spiaggia, come impone l'ideologia predatoria e accaparratrice del Capitalismo "green". Potrebbero certo tentare un colpo di mano: tanto poi pagherebbero forse solo una multa di 7000 euro -e se la possono permettere, dato che ottengono l'affitto delle spiagge quasi gratuitamente- convinti che la cosa non avrà strascichi penali, sicuri come sono della propria impunità.

Non sappiamo come si risolverà questa situazione: prevarrà la legge dello Stato Italiano o la legge del Potere Mediatico? Ci sarà un'altra monumentale sospensione delle norme di tutela ambientale, per fare passare il galeone del pirata a depredare l'ultima spiaggia, o finalmente è arrivato il momento porre un argine alla devastazione? Come sintetizza efficacemente Silvio Bertoldi, nel suo ottimo articolo "Jova Beach a rischio sulla spiaggia di Viareggio" su Toscana Today:  "è mai possibile che prima di mettere in moto una macchina gigantesca come il Jova Beach Party non ci sia stata la chiusura del tavolo delle autorizzazioni? Certo è che a 12 giorni dall’inizio del “più grande spettacolo dopo il Big Bang”, dover porre domande del genere è imbarazzante anche a scriverlo".




Personalmente preferisco veder saltare sulle spiagge un rospo smeraldino, piuttosto che un 55enne bollito e travestito da pirata, il quale figurerebbe meglio su un carrozzone del carnevale di Viareggio, con tutto il rispetto per la storica manifestazione, ben più seria e densa di contenuti culturali. Ma qui non si tratta di gusti, si tratta di norme che regolano le nostre azioni, allo scopo di tutelare la VITA. E per realizzare il Jova Beach Party bisogna saltarne un bel po'!

Guardo ancora la foto del rospo smeraldino, con il cuore spezzato, se penso che potrebbe essere l'ultima della lunga scia di vittime di questo Tour. E mi chiedo tuttavia se quest'ultimo rospo lo dovremo ingoiare noi, o piuttosto, finalmente, l'accoppiata Trident-Jovanotti!









domingo, 7 de agosto de 2022

PIOVE, SENTI COME PIOVE, MADONNA COME PIOVE!

 



Lui è Fosso marino, un mito per tutti gli eco-nazisti: il coraggioso Fosso che ha già affossato il Jova Beach Party previsto nel 2019 a Vasto. Un incubo ricorrente che torna ad agitare i sonni del sindaco Menna. Nonostante il suo esercito di ruspe, inviato per ridurre alla ragione (leggi concerto di Jovanotti!) il corso d'acqua che ancora scioccamente si ostina a voler scorrere verso il mare, il 27 luglio, alla prima pioggerella estiva (6,4mm!), questi si è divincolato dalla morsa ed è tornato ad occupare il suo naturale alveo. Eccolo che di nuovo scorre libero verso il mare! Persino la cannuccia di palude, specie vegetale protetta, è rispuntata dalla sabbia, e ha ricominciato a crescere. 

Ma non è finita qui! Sappiamo che i biechi amministratori, prostrati ai piedi della Trident, faranno di tutto pur di realizzare il concerto, sono pronti a qualunque violenza -come nel 2019 quando causarono la morte di decine di anguille- quindi torneranno con le loro ruspe, addirittura lo prosciugheranno, ha dichiarato la vicesindaca di Vasto: “Delle idrovore preleveranno l'acqua dalla vasca di raccolta, che verrà messa in sicurezza, mentre il canale sarà reso calpestabile”. Pensate, che maniera di trattare una riserva di biodiversità, un corso d'acqua destinato a rinaturazione nel Piano Demaniale! Eppure la stessa vicesindaca Fioravanti ha dovuto infine cedere, come il tubo nella foto, e ammettere: “È chiaro che, in caso di avverse condizioni meteo, il concerto non si farebbe, ma questo si sapeva già da tempo”. Chiaro? Si sapeva da tempo?! Cioè, dopo un altro anno perso dietro a Jovanotti, dopo le ingenti risorse economiche già spese -che si sommano a quelle del 2019- per la realizzazione del concerto, dopo che il Prefetto ha incautamente dichiarato che “a Fosso Marino non c'è nessun problema di sicurezza”, si scopre che in realtà avevano ragione gli eco-nazisti: il concerto non si può svolgere in sicurezza! Dichiarazioni che, secondo il Forum Civico Ecologista “hanno finito per affossare l'amministrazione comunale in un cul de sac da cui uscirne è praticamente impossibile e, se solo non stessimo parlando di pubblica incolumità, soldi pubblici e tutela ambientale, ci sarebbe da ridere per la tragicomicità della situazione”. 

Oggi è 8 agosto, le previsioni hanno sentenziato che da oggi può piovere tutti i giorni, e le ombre si addensano sull'estate di Caronte nei giorni di ferragosto. Nuvoloni neri sul palazzo di città, mentre una canzone di Jovanotti ossessivamente ritorna nella mente del sindaco Menna: “Piove, senti come piove, madonna come piove, senti come viene giù!”



La foto di Fosso Marino in copertina è di Stefano Taglioli

FERMO: L'ASSURDO NELL'ASSURDO DELL'ASSURDO

 



A Fermo è vietato calpestare le specie floristiche di pregio, ma è possibile passarci sopra con le ruspe! E' possibile tutto è il contrario di tutto. Tranne che per tutto questo qualcuno venga tradotto in stato di fermo! 

Se è difficile dire, in termini di danni ambientali, quale sia stata la “peggiore tappa” del JBP versione 2019 o 2022, sicuramente per quanto riguarda i livelli di assurdità raggiunti nell'iter di approvazione del concerto, e nelle sue fasi preliminari, la tappa di Fermo è imbattibile, livelli tali da sconfinare nel surreale, il termine adottato per il post del TAG Costa Mare il giorno 27 luglio “A Fermo la vicenda del Jova Beach Party ha assunto contorni surreali”. Si tratta di un post che ha avuto oltre 16.000 condivisioni! Molto più di qualunque post di Jovanotti. Numericamente dimostra che il fronte del NO a questi concerti è cresciuto a dismisura. Lo ha capito il bambino capriccioso che vuole giocare con le spiagge, e se provi a levargliele comincia a gridare “Econazisti! Econazisti!”. Salvo essere poi travolto da uno tsunami di critiche e insulti di rimando. Lo ha capito il WWF nazionale che a riguardo ha fatto uscire un Comunicato stampa ignobile (Leggi QUI), un vero manifesto di disonestà intellettuale, una menzogna nella menzogna delle menzogne. Se stessero almeno zitti, farebbero meglio! 





Andiamo con ordine: i fatti oramai sono arcinoti. C'è una spiaggia sulla quale il Fratino nidifica, l'UNICA spiaggia delle Marche meridionali dove il Fratino nidifica: il lido di Casabianca. Per quella spiaggia nel 2018 il Comune, su proposta del TAG Costa Mare, annuncia la prossima istituzione di un'area protetta. Sono fatti, non voci di corridoio, qui sopra una piccola rassegna stampa a riguardo. Dal 2018 al 2020 era inoltre in atto su quell'area un progetto Life (Choose Nature) proprio a salvaguardia del Fratino e che ha coinvolto molti giovani volontari, coordinati dalla LIPU di Fermo. Nel 2018 c'è stata l'ultima schiusa, ma le ultime due nidificazioni nel 2019, anno del concerto, conclusasi con una predazione da cornacchia o gabbiano. 

Poi il Sindaco sconfessa tutto, e fra tante spiagge alternative proposte dalle associazioni che compongono il TAG Costa Mare, va a scegliere proprio quella, in onore alle "valutazioni rigorose" millantate dal WWF nel suo comunicato. Tutta la vegetazione dunale viene completamente distrutta e, il giorno del concerto più di 30mila persone si accalcano su quegli stessi spazi dove qualche giorno prima era interdetto l'accesso, sempre per favorire la nidificazione del Fratino.  Il danno è fatto! Un danno tale che anche il Comune è disposto a riconoscerlo e avviare un progetto di rinaturazione del Lido Casabianca di Fermo, ingaggiando un botanico dell'Università di Pisa. che richiede al Comune stesso di avviare le pratiche per la traslocazione di piante, talee e semi di specie vegetazionali rare ancora presenti in alcune aree protette in Abruzzo e nelle Marche. Ma non si tratta solo di riportare sulla spiaggia le piante che si sono perse a causa della devastazione creata dal concerto, perché il livellamento dell'arenile effettuato dalle ruspe, ha fatto perdere alla spiaggia le caratteristiche originarie in termini di granulometria dei sedimenti, facendo emergere ciottoli di pezzatura più grossa. 

Dopo due anni si assiste a una considerevole ripresa vegetativa. Tutte le associazioni sperano che lo stato della spiaggia torni ad essere quello precedente al passaggio del JBP, e che questa possa diventare finalmente un'oasi naturalistica. Qui in basso una foto degli ultimi sopralluoghi nel 2022. Con un dettaglio su piante protette come il Papavero delle spiagge e l'Eringio marittimo. 





Ma Jovanotti bussa ancora alla porta, e il sindaco, inebetito dalla nuova chiamata dello show business, clamorosamente sconfessa sé stesso per la seconda volta. Assurdo nell'assurdo: il WWF locale che si oppone al concerto viene diffidato dal WWF nazionale, e annuncia il suo scioglimento. Assurdo nell'assurdo dell'assurdo: l'area interdetta da ordinanza comunale fino al 21 luglio, proprio per la nidificazione del fratino, il 27 luglio viene ancora spianata dalle ruspe! Dove gli uomini non possono andare, le ruspe evidentemente sì, a Fermo! Assurdo nell'assurdo dell'assurdo nell'assurdo: il sindaco, in combutta con il WWF nazionale, nel tentativo di giustificare tutto ciò, scimmiotta un'azione di tutela ambientale, e fa espiantare alcune di quelle piante dunali dal lido protetto di Casabianca, destinato ad essere ruspato, per conservarle all'interno di un recinto, qualche centinaio di metri più a nord, in una zona chiamata Baia dei gabbiani! Per completare questo capolavoro "naturalistico" ecco un cartello -a mo' di presa per i fondelli- che ammonisce: "VIETATO ENTRARE E CALPESTARE - PRESENZA SPECIE FLORISTICHE DI PREGIO" Ovvero, dopo averle riportate da diverse parti d'Italia, eccole che vengono spostate di nuovo -povere piantine- e trapiantate in un recinto, una specie di riserva "indiana" per individui scomodi al progresso, all'avanzata della civilizzazione con i suoi megaconcerti. 

Lo vedete nella foto il recinto, ci racconta un'operazione di pura facciata, o semplicemente sfacciata: poche piantine levate al lido di Casabianca, trapiantate in una spiaggia sterilizzata, asettica. Si intravede la Gramigna delle spiagge, forse il Ravastrello, e la Nappola aliena (il Papavero delle spiagge e l'Eringio nel frattempo se li sono dimenticati?!). Fanno una pena infinita. Sono come ostaggi di guerra, funzionali alle menzogne di un intero baraccone da fiera, mentre il loro ecosistema viene giustiziato dalle ruspe. 

 



Alla fine l'assurdo nell'assurdo dell'assurdo nell'assurdo dell'assurdo: il Comunicato del WWF, che tenta di giustificare tutto questo in termini naturalistici! Vi leggiamo basiti che la spiaggia di Casabianca era priva di qualsiasi pianificazione di tutela (ma come, se era specialmente tutelata per la nidificazione del Fratino e destinata a diventare un SIC!) e che è stato anzi l'intervento di rinaturalizzazione ad aver creato condizioni tali da impedire il ritorno del Fratino stesso! Vi leggiamo che tanto valeva fare il concerto visto la spiaggia è antropizzata e già sottoposta ed erosione, come  attestano le barriere frangiflutti in mare (non invece evitarlo, per le stesse ragioni, preservando un lembo di vegetazione superstite). Vi leggiamo che in 3 anni delle dune embrionali non potrebbero essersi riformate! Vi leggiamo che il WWF si è allora adoperato proficuamente per spostare le piante rare in un luogo più idoneo (come se la Natura si potesse smontare qui e rimontare là come un gioco di società!), perché una spiaggia con superficie ghiaiosa non lo sarebbe abbastanza: peccato che in realtà Fratino nidifichi abbondantemente sui substrati ghiaiosi, come ad esempio a Montemarciano e Marzocca, per citare altri lidi marchigiani.  Vi leggiamo che il Fratino non vi nidifica dal 2017, quando tutti oramai sanno, anche i sassi, e soprattutto quelli di Casabianca, che l'ultima nidificazione risale al 2019. Vi leggiamo che il concerto si è pianificato in una data di sicurezza... ovvero 5-6 agosto (peccato che, per fare un esempio di quest'anno, a Torre Flavia le ultime uova si siano schiuse qualche giorno fa, il 30 luglio!). Vi leggiamo infine, menzogna nella menzogna delle menzogne, che si è strumentalizzata la "scelta" del WWF Natura Picena di sciogliersi! Ma quale scelta? Avevano forse una scelta?! Nella lettera di liquidazione dell'associazione -datata 4 agosto 2022- dalla Sezione "ribelle" scrivono:

"Nonostante il diniego da parte del WWF di Fermo e del WWF Regionale, come mai il WWF nazionale ha mantenuto ferma la partecipazione e ha dato il consenso al Jova Beach Party? Inoltre, negli incontri avuti sia attraverso internet che di persona avevamo più volte ribadito che se il concerto fosse stato spostato e/o annullato avremmo provveduto a mantenere l’impegno da parte del nostro gruppo di regolarizzare la nostra associazione secondo quanto previsto dallo statuto. Inoltre, negli incontri avuti sia attraverso internet che di persona avevamo più volte ribadito che se il concerto fosse stato spostato e/o annullato avremmo provveduto a mantenere l’impegno da parte del nostro gruppo di regolarizzare la nostra associazione secondo quanto previsto dallo statuto". 



Dirigenti del WWF perché cercare di difendere l'indifendibile? Lo avete già fatto nel 2019, e non vi è bastato? Avete già toccato il fondo, ma capisco che la Trident vi metta a disposizione tante ruspe per continuare a scavare...  



Le foto nel post sono di Andrea Scavella



viernes, 5 de agosto de 2022

LAVORO NERO AL JOVA BEACH PARTY!


Fa veramente orrore pensare che, mentre a Fermo c'erano centinaia di persone scese in piazza, anzi in spiaggia, per chiedere il rispetto delle leggi a tutela degli habitat naturali, tra le altissime impalcature retrostanti vi fossero uomini sprovvisti di un regolare contratto di lavoro! 

E' quanto si legge in una nota dell'Ispettorato nazionale del lavoro di Ascoli Piceno, ripresa ieri da tutti i principali quotidiani italiani: “Sono state controllate 19 aziende, nessuna delle quali avente sede legale nella provincia. Sono 55 i lavoratori di cui sono state acquisite sommarie informazioni. Di questi, 17 -sia italiani che stranieri- erano in nero. Nei confronti delle ditte che operavano, tutte appartenenti al settore del facchinaggio, l'Ispettorato del lavoro ha emesso altrettanti provvedimenti di sospensione dell'attività con decorrenza immediata. Durante i controlli sono emersi anche elementi per contestare a tre ditte, operanti nel settore dell'allestimento delle luci, provvedimenti di somministrazione illecita di manodopera. Per quanto attiene alla vigilanza in materia di sicurezza, sono state riscontrate diverse criticità, in relazione alle quali saranno emanati i relativi provvedimenti”. 


Foto tratta dal Post del 30 luglio, TAG Costa Mare


Non ci stupiamo più di nulla. Questi fatti costituiscono solo una ulteriore conferma della natura predatoria del JBP, tesa a massimizzare i profitti infischiandosene di qualunque ricaduta ambientale o sociale, in barba a norme elementari di buon senso e sicurezza. Il cappello su questa operazione lo mette Jovanotti, ad ogni data, come hanno scritto bene su Orticaweb (leggi QUI): “Fa bene Jovanotti a indossare il cappello da corsaro dal momento che questi concerti hanno un carattere predatorio “autorizzato” proprio come i corsari erano autorizzati dal Re ad assaltare le navi e svuotarle del carico”. Non si tratta però di una ingenua e colorita autodenuncia, ma un atto di arrogante strafottenza ai quali oramai il fortunato burattino del "greenwashing" ci ha ampiamente abituati. Il galeone del capitalismo ambientale ancora getta l'ancora sulle spiagge italiane per sequestrarle, e depredarle.


Jovanotti, Corsaro immortale. Foto tratta da Vanity Fair

Che i lavoratori non siano in regola, e i profili di sicurezza siano ampiamente sottovalutati, è solo una logica conseguenza all'interno di ciò che a tutti gli effetti rappresenta solo l'apice spettacolare della deroga permanente a qualunque principio di tutela ambientale. E' qualcosa che avevamo già compreso, analizzato e raccontato nel 2019. Invito caldamente a rileggere l'articolo di Marta Fana Voglio il tuo sudore. Oppure quello di Alessio Amorelli “Jovanotti ti vuol far raccogliere monnezza 16 ore di fila per un panino. Insieme alla Coop”.

"Tutti abbiamo sentito dire almeno una volta nella vita che la nostra è la “Costituzione più bella del mondo”. La legge fondamentale della Repubblica italiana, all’articolo 36, stabilisce che ogni individuo ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro. [...] Un’altra considerazione generalista che spesso viene enunciata nei salotti televisivi è relativa alla mancata attuazione della Costituzione. Le norme sono fantastiche, solo che non le applichiamo come dovremmo. Ecco, il Jova Beach Party 2019 è un esempio che raffigura plasticamente il mancato rispetto dell’articolo 36 della Costituzione".

Da quest'anno nella nostra Costituzione è stata inserita anche la tutela della biodiversità, e a questo punto possiamo aggiungere che il Jova Beach Party 2022 è un esempio che raffigura plasticamente anche il mancato rispetto dell'articolo 9 della Costituzione, comma 3 e 4: La Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. Ovvero, si può radere al suolo con le ruspe un ambiente naturale del Demanio marittimo statale, protetto da Direttive comunitarie, con la sola l’autorizzazione del Comune? (Vi invito ad ascoltare l'intervista a Fabio Vallarola su ONDAROSSA, che denuncia questo cortocircuito di legalità). Questo per spiegare meglio cosa ci facessero tutte quelle persone armate di cartelli e striscioni, di fronte a quell'impalcatura sul lido di Fermo, dove si affaccendavano tanti lavoratori sprovvisti di regolare contratto, e in condizioni precarie di sicurezza.

Ovviamente, sulla pagina facebook di TRIDENT è arrivata una secca smentita. Quando mai... sappiamo che sono maestri s-mentitori quanto il WWF:

"Trident Music smentisce categoricamente la presenza di 17 lavoratori in nero nel cantiere del Jova Beach Party di Fermo. Nel corso delle abituali ispezioni in data di ieri sono state notificate della inadempienze formali a tre aziende. Le suddette, formalizzando in data odierna i dati mancanti, hanno ricevuto oggi la notifica di revoca del provvedimento di sospensione e oggi le aziende e i 17 lavoratori hanno pertanto proseguito la loro attività attualmente ancora in corso".

Concludo con il commento al post (leggi QUI) di Giampiero Ionetti:

Il provvedimento di revoca della sospensione dell’attività viene emanato proprio perché le posizioni “in nero” sono state poi regolarizzate! Traduco: arriva l’ispettorato, trova lavoratori in nero, sospende le attività finché gli stessi non vengano regolarizzati, la società li regolarizza, l’ispettorato revoca la sospensione. QUINDI SE C’E’ una sospensione e successiva revoca e’ perché c’era realmente LAVORO NERO.

Altro da aggiungere?




miércoles, 3 de agosto de 2022

UOVA BEACH PARTY 2022



Queen a Torre Flavia. Foto di Claudia Assi


IL VERO PARTY, DOPO IL JOVA BEACH PARTY!

"Lui è il fratino, un uccello che nidifica in alcune aree della nostra costa. È una specie protetta. Qualcuno mi ha segnalato in questi giorni la sua esistenza pensando che non fossi al corrente delle abitudini dell’amico pennuto. Vorrei dire a chi è giustamente preoccupato per il fratino che anche io lo sono ...JOVABEACH arriverà sempre DOPO che il fratino ha nidificato e abbandonato la zona (come sapete bene gli uccelli seguono calendari biologici di grande precisione)" 

Questo lo scriveva un Lorenzo Jovanotti in versione di ornitologo, in un POST sulla sua pagina Instagram, che non era affatto una spontanea concessione all'esistenza del "Beep Beep" delle spiagge, ma di fatto una risposta alla prima lettera della LIPU, allarmata per la recentissima notizia di un Tour sulle spiagge. 

"Le zone anche dopo la nidificazione e l’abbandono stagionale dell’uccello" proseguiva "saranno isolate nei punti sensibili. È importante che io scriva qui di nuovo che a monte del progetto JOVABEACH c’è la volontà di renderlo compatibile con gli equilibri ambientali, anzi di più".

Era il 10 dicembre 2018 e, anche se non avevamo ancora incominciato a vedere le immagini di devastazione cui oramai il JBP ci ha abituati, eravamo tutti preoccupati, cercavamo di capire cosa stesse succedendo, e soprattutto come avesse potuto fare il WWF ad appoggiare un simile mega evento sulle spiagge di tutta Italia. Da un rapidissimo esame delle date del Tour risultava del tutto evidente che i concerti avrebbero interferito, in termini di luoghi e di tempi, con la nidificazione del fratino. E infatti, solo pochi giorni prima del concerto di Rimini, 10 luglio, si schiusero due nidi nell'area del concerto. Dei 5 pulli nell'area, uno scomparve il giorno stesso del concerto, e per difendere gli altri quattro fu necessario allestire una "no-fly zone" come ho raccontato nel post "THE SHOWWF MUST GO ON". 

In quel folle 2019 l'ultima schiusa nazionale di uova di fratino avvenne il 28 luglio a Ostuni. Per dire di quanto tarde possano essere le nidificazioni, che coprono per intero la stagione estiva, considerando anche la fase di svezzamento dei pulli. Una ultima e definitiva prova di quanto un tour sulle spiagge fosse ed è incompatibile con i tempi di nidificazione del fratino, e non solo. Intitolai quel post "UOVA BEACH PARTY". Quel fratino, chiamato Scirocco, riuscì ad involarsi dai lidi pugliesi solo il 6 settembre, guarda caso la stessa data dell'ultimo concerto sulle spiagge (un ulteriore segno degli eventi, da leggere e meditare, per chiunque abbia un pizzico di volontà e materia grigia da impiegarvi). Lo ha ricordato in un recente post Enzo Suma, padre adottivo del fratino con un POST corredato dalla foto qui in basso.


Scirocco a Ostuni. Foto di Enzo Suma


Oggi è il compleanno di Scirocco il fratino nato il 28 luglio del 2019 dopo un lungo presidio sulla costa ostunese. Com'è che diceva Jovanotti? Che a luglio i fratini sono già andati via? I piccoletti nati a luglio dovranno ancora crescere per un mesetto prima di poter essere in grado di volare. Oggi Scirocco fa 3 anni e speriamo che se la passi bene. Sicuramente lui non sarà presente a Barletta e nemmeno in tutte quelle località dove si è proceduto a spianare le spiagge per organizzare il più grande greenwashing dopo il bing bang, dove ci sarà una invasione di massa dell'ambiente naturale.

In quest'altrettanto folle 2022, a ricordare che la spiaggia è principalmente degli esseri viventi per la quale essa è "habitat", ci ha pensato invece una coppia di fratini che ha nidificato sull'altra sponda della penisola, proprio davanti a Torre Flavia, a solo poche centinaia di metri dal lido di Campo di Mare. Ovvero, a sole poche centinaia di metri da dove è stato eretto il megapalco. Un altro segnale chiaro, per chi ha orecchie disposte all'ascolto. Quando ho fatto il mio sopralluogo l'8 luglio, per documentare la presenza di piante dunali, ancora spazzate via dalle ruspe, i fratini erano nel pieno della cova. Le uova si sono schiuse il 30 luglio. Ancora più tardi che nel 2019. Un momento di enorme gratificazione ed emozione per tutti i volontari che si sono avvicendati nella sorveglianza del nido, ai quali va la nostra gratitudine! Ne sono nati Queen e King. Quella che vedete in alto è Queen, nella foto scattata da Claudia Assi, la prima a sgusciare fuori. Con la mamma sopra, dentro una gabbietta protettiva, con una pigna ad "ammobiliare" il nido. 

Sono loro il vero grande evento del tratto di spiaggia tra Ladispoli e Cerveteri, per chi ha occhi e cuore per vedere. Un richiamo ad accogliere la vita sulle nostre spiagge, proteggerla, meravigliarsene. Lontani dalle folle, nella vera esperienza della natura, non quella pompata dalle luci stroboscopiche e dagli amplificatori. Ecco il vero evento delle spiagge italiane. Ecco il nostro Uova Beach Party!

I concerti 2022 dell'usurpatore al trono Jovanotti hanno avuto luogo il 23 e 24 luglio. Ovvero, una settimana PRIMA della schiusa. Eppure ancora, senza la minima intenzione di chiedere scusa per le previsioni fallite, come un disco incantato Maurizio Salvadori va raccontando nelle sue interviste (QUI): "Circa il fratino nessuno sa che le uova si schiudono a maggio e dopo il 27 luglio i fratini volano altrove. Tant’è che a Rimini nel 2019, dopo aver raccolto vari pareri di esperti ornitologi, abbiamo anche spostato per precauzione la data ai primi di agosto".

Il 23 luglio, a fine concerto, centinaia di persone sono defluite verso l'arenile del Monumento Naturale Palude di Torre Flavia, in direzione sud, verso il nido. Sostando anche a bivaccare nell'area protetta,  in barba al Piano di Sicurezza predisposto per la tutela della riserva naturale, che prevedeva la chiusura dell'accesso. Ne ha scritto in QUESTO ARTICOLO Ortica web. Cosa sarebbe successo se tutte quelle persone fossero andate a calpestare le uova? Cosa sarebbe successo se avessimo avuto la schiusa solo qualche giorno prima? Grazie ai volontari non è successo nulla, ma non è giusto che siano sempre e solo loro a doverci mettere le pezze. 

"JOVABEACH arriverà sempre DOPO che il fratino ha nidificato e abbandonato la zona". Ripetiamo:  "JOVABEACH arriverà sempre DOPO che il fratino ha nidificato e abbandonato la zona". E se fosse accaduto il contrario, beh.. sarà stata la natura a sbagliarsi, no?!


Queen a Torre Flavia. Foto di Claudia Assi



 

Quest'anno il concerto a Campo di Mare, adia

https://achijovabeachtour.blogspot.com/2019/07/uova-beach-party.html

Quest'anno la notiz

Nel 2019 




Lui è il fratino, un uccello che nidifica in alcune aree della nostra costa. È una specie protetta. Qualcuno mi ha segnalato in questi giorni la sua esistenza pensando che non fossi al corrente delle abitudini dell’amico pennuto. Vorrei dire a chi è giustamente preoccupato per il fratino che anche io lo sono e nelle settimane in cui @tridentmusicofficial ha definito le spiagge dove ci sarà i#jovabeachparty si sono incontrati con LIPU (lega Italia protezione uccelli) e continueranno a stare in contatto e #JOVABEACH arriverà sempre dopo che il fratino ha nidificato e abbandonato la zona (come sapete bene gli uccelli seguono calendari biologici di grande precisione). Le zone anche dopo la nidificazione e l’abbandono stagionale dell’uccelli saranno isolate nei punti sensibili. È importante che io scriva qui di nuovo che a monte del progetto #JOVABEACH c’è la volontà di renderlo compatibile con gli equilibri ambientali, anzi di più. Grazie al lavoro insieme a @wwfitalia l’intenzione è quella di dare vita a una festa che sia anche un modo per sperimentare una via innovativa per vivere gli spazi. Tutto sarà fatto per esplorare la possibilità di unire la festa vera a una visione del futuro . Senza nessun tono eroico o altro credo solo che #jovabeachparty possa essere una vera figata solo se progettato tenendo conto di questi aspetti fondamentali senza i quali oggi è impensabile il presente, e il futuro al quale poter aspirare. Ciao a tutti!