domingo, 28 de julio de 2019

I MURI DI VIAREGGIO





Sto per partire alla volta di Viareggio, come un reporter dell'assurdo so che anche lì ritroverò, tra i tralicci del palco, la Sirena, e la Venere di Willendorf, e l'astronauta e le palme giganti, a presidiare una spiaggia requisita. Troverò orde di persone pronte a immergersi adoranti nell’esperienza del Jova Beach Party. Per questo penso che a Viareggio sia meglio parlare con i muri, che forse qualcosa di più hanno da dirmi. Mi andrò a cercare il murales di RHD19 dei writers versiliani al Muraglione in darsena, per vedere se e' stato liberato dal bavaglio o replicato altrove, andrò a cercare scritte, segnali, che mi riconducano infine a delle persone, con cui condividere una breve, ma vitale, testimonianza di resistenza. 







LETTERA AL MINISTRO SALVINI






Gentile Ministro dell'Interno,

con la presente nota intendo informarla che, qualora venissero avvistati, al largo delle coste italiane, dei gommoni con gruppi di persone ben abbronzate e dotate di ombrellone, trattasi di una nuova tipologia di profughi, i cosiddetti profughi balneari: coloro che, a causa del Jova Beach Party, e del conseguente intervento delle ruspe (che a lei piacciono tanto), a Viareggio e in altre parti d'Italia hanno perso la loro spiaggia e il loro ombreggio, e ora vagano lungo le coste italiane alla ricerca di un altro luogo dove piantare il proprio ombrellone.

La prego, signor Ministro, di lasciare aperti i porti a queste persone, già provate dalle prepotenze dello show business italiano. Lei forse obietterà che in un porto non è possibile piantarlo, il loro ombrellone, ma la tappa di Olbia dello stesso Jova Beach Party, dove tonnellate di sabbia sono state riversate sul Molo 1 bis, dimostra che tutto, ma proprio tutto è possibile nel nostro paese.

E se alla fine sentisse comunque il bisogno di prendersela con una ONG...beh, se la prenda pure con il WWF.


Cordiali saluti


                                                                                                                        Franco Sacchetti



UOVA BEACH PARTY



E' nato! Dopo 24 giorni di attesa e sacrifici miei, dei volontari che mi hanno aiutato e dell'Arif. Abbiamo vigilato costantemente affinché venisse rispettata l'area di nidificazione per garantire la cova indisturbata del fratino. Adesso speriamo schiudano presto anche le altre due uova. Il nostro primo obiettivo è raggiunto!

Queste le parole e la foto di Enzo Suma dal suo post di oggi. La lieta notizia è finalmente giunta! Posso percepire profondamente l’emozione di questa nascita anche dalla mia scrivania, qui a Vasto, a oltre 300 km di distanza. 
Voglio salutarla riprendendo ancora, polemicamente, le parole di un post di Jovanotti, riguardo al suo Jova Beach Party: In ogni luogo dove stiamo per arrivare ci rendono la vita difficile ma va benissimo così, le cose nuove non sono mai rassicuranti e ben pettinate, i bimbi nascono nudi, sporchi, liberi e affamati come la vita, e ci sarebbe qualcosa di profondamente sbagliato nel progetto se non desse fastidio a chi ha scelto di stare dalla parte del lamento costante, senza proposte mai, senza mai uno slancio positivo, sempre nella risposta facile e mai nella domanda, sulla frontiera della domanda, che è poi dove accadono le cose. Jova beach Party è in spiaggia perché va fatto sulla frontiera e la spiaggia è la frontiera assoluta, il luogo della trasformazione per eccellenza.
Allora gli chiedo: esiste forse una proposta migliore di quella che ci fanno questi fratini? Una proposta ad ascoltare, accogliere la vita, proteggerla, meravigliarsene. Lontani dalle orde di “pecore mannare”, nella vera esperienza della natura, non quella pompata dalle luci stroboscopiche e dagli amplificatori. Ecco il vero evento delle spiagge italiane. Ecco il nostro gratificante e unico Uova Beach Party!
Siamo a Ostuni, pochi chilometri a sud di Barletta, dove solo 8 giorni fa si è svolto il Jova Beach Party. Alla faccia di chi sostiene che i fratini hanno calendari di nidificazione precisissimi, e quindi a luglio già se ne sono andati via. Con un applauso alla tenacia e alla dedizione di tutti i volontari che hanno vegliato ininterrottamente il nido. Sono loro i veri Beach Angels. Grazie per questa emozione!