jueves, 27 de junio de 2019

LA PULIZIA "ETNICA" DI JOVANOTTI




"Lasceremo le spiagge più pulite di come le abbiamo trovate!" Questa era l'altisonante dichiarazione di Jovanotti alla presentazione del suo Jova Beach Tour. Tutti, tranne la dirigenza del wwf, si chiedevano come fosse possibile, dopo un concerto che richiamerà sulla spiaggia diecine di migliaia di persone. Dopo gli eventi di Vasto, ma soprattutto quelli gravissimi di Cerveteri abbiamo finalmente capito che aveva ragione lui. Se intendeva il risultato di una vera e propria "pulizia etnica". Dove le popolazioni da azzerare sono quelle di piante e animali.
Da ieri si rincorrono voci allarmate e denunce da parte di abitanti di Ladispoli e Cerveteri riguardo i lavori in corso, tra l'altro sprovvisti di Valutazione di Impatto Ambientale, al limitare dell'area del Monumento Naturale di Torre Flavia. Diecine di ruspe e camion in azione. Foto e filmati condivisi con un post anche sul sito di Youanimal.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Hanno spianato dune per ettari ed ettari, apportando un danno gravissimo e forse irreversibile a un intero ecosistema. Nelle foto si intravedono fioriture di camomilla marina, ammofileti e poi semplice ma bellissima vegetazione di campo, sacrificata per fare posto a parcheggi e spazi di servizio per il concerto, tra cui pare anche la pista di atterraggio di una eliambulanza, al limitare di un Monumento Naturale per la protezione dell'avifauna!!! La zona sbancata e piallata non era sottoposta a protezione come Torre Flavia, ma questo bastava per azzerarla? Quante migliaia di insetti sono morti, quanti  anfibi, rettili, lucertole, cervoni, ragni sono stati sacrificati? La zona era interessata da nidificazioni di cappellaccia e beccamoschino, che fine hanno fatto i loro nidi, i loro pulli? Non saranno in un'area protetta, ma dio santo, non avevano piu' diritto a vivere loro di quanto Jovanotti non ne avesse a cantare le sue canzoni dove diavolo gli pare e piace? E questi sconsiderati signori pensavano davvero di fare questi stessi disastrosi lavori nella zona davanti al rudere di Torre Flavia? E pure con la faccia tosta di lamentarsi che gli fosse stata negata?!  «Mi sono fidato perché era stata approvata da tutti come assolutamente idonea dagli stessi che poi si sono opposti. Gente un po’ leggera che segue logiche misteriose” aveva detto il Jova all'indomani dello spostamento del concerto. Dopo questo disastro conclamato, ci potrebbe spiegare quali siano le vere logiche misteriose in tutto questo? Il wwf non ha niente da dire ora? insiste a non prendere le distanze?

Invito tutti a leggere il post di Alessandra De Cesare, da cui ho tratto la foto di copertina, e il post degi Amici di Torre Flavia  per indignarsi e condividere.

La nostra vita dipende molto più da quegli insetti miseramente schiacciati e uccisi, da quelle piante eradicate come se non contassero nulla, da quel presidio di dune, per tutti i servizi ecosistemici che ci garantiscono, che da un concerto del tronfio Jovanotti! Ricominciamo a mettere le cose a posto, dando importanza alle cose veramente importanti! Basta con le inaccettabili violenze agli ecosistemi, soprattutto in nome del divertimento! A giudicare dal tasso di estinzione degli insetti, cui seguirebbe subito dopo la nostra, di estinzione, cominciamo a riflettere seriamente che anche la vita di un solo insetto è importante per tutti noi. Condividete per favore questo appello, mostrate a tutti le foto di cosa è davvero il Jova Beach Party, boicottatelo, scrivete adeguatamente a Jovanotti sulle sue pagine social!


 Foto tratta da un post di Silvia Filippi.

miércoles, 26 de junio de 2019

L'INIZIO DI UNA NUOVA ERA




A Vasto Marina, Lungomare Duca degli Abruzzi, sono quasi giunti al termine i lavori di sistemazione del Luna Park. Tutti ricorderete il clamore di questa vicenda, che ha dimostrato, qualora ci fossero ancora dubbi, come non si possano organizzare eventi di questa portata in siti naturali, e particolarmente fragili, come una spiaggia, senza creare danni. Poco importa che poi il WWF Italia abbia presentato una diffida al Comune di Vasto per questi stessi lavori, anche loro sono coinvolti. Come ho già scritto, come si può pensare che un elefante che entra in una cristalleria non provochi danni, e di cavalcarlo addirittura? Ma soprattutto sono coinvolti Jovanotti e Trident, i mandanti morali di questo disastro. Lasciano il lavoro sporco alle amministrazioni subalterne, che devono adeguare aree improponibili per simili eventi a loro spese, e loro se ne lavano le mani. Facile!

Difficile per me non provare profonda rabbia nel percorrere il lungomare e vedere, sbancato e spianato, un tratto di spiaggia dove il Fratino nidifica abitualmente, dove una coppia a inizio giugno era in procinto di nidificare, e dove non potrà più farlo, semmai volesse, a meno di non piazzarsi sul tetto dell’autoscontro, o forse dentro le auto. Poco importa che nel Piano spiaggia questa sia delimitata come area eventi, è anche l’area dove, nel vastese, il Fratino, specie tutelata da una direttiva comunitaria e da una ordinanza balneare regionale, nidifica di più, e lo fa da prima ancora che noi potessimo concepire eventi di grande portata sulle spiagge. Da quando, al posto di questo grande lungomare c’era una ininterrotta cinta di dune, di cui quelle tutelate nella vicinissima Riserva marina di Vasto, sono l’ultimo ricordo.
Nonostante l’eliminazione delle dune questa area ha continuato ad avere pregiate fioriture di cakile, silene colorata, ginestrino. Basta poco per comprendere che ci vorranno anni perché quelle fioriture ritornino al loro splendore dopo che la sabbia è stata asportata in una maniera tanto brutale. Poco importa, anzi tanto importa se poi vi era un accordo verbale con il Gruppo Fratino Vasto per mantenere il verde almeno fino alla fine di giugno. Difficile non provare profonda rabbia, soprattutto se cammini con tuo figlio in passeggino, e i camion di traverso sul marciapiede non ti permettono nemmeno di passare.

Ma forse sono io che in fondo sbaglio tutto, forse dovrei farmene una ragione e non prendermela tanto, forse dovrei mettermi in testa e canticchiare con Jovanotti che questo è semplicemente l’Inizio di una Nuova Era, nella quale tutto ciò sarà sempre consentito. Ed effettivamente, guardando il video di lancio del nuovo singolo Nuova Era di Jovanotti si capisce tutto, con una buona dose di perplessità, ma si capisce tutto. Dalle dichiarazioni del Cherubini alla presentazione del tour e dal video capisco che è la sua maniera di celebrare i 50 anni dello sbarco sulla Luna, e così eccolo, un Jovanotti in tuta spaziale, novello Armstrong, passare senza soluzione di continuità da spiagge e mari lunari, dove le recenti sonde non hanno trovato traccia di vita, alle spiagge terrestri, sulle quali piantare la sua bandierina Jova Beach Tour. Piu che un video, un manifesto culturale (o piuttosto anticulturale) direi, se pensiamo a quanto, tra sbancamenti, spianamenti, intubazioni, (vedi Cerveteri,.Vasto, Lido degli Estensi) lui questa estate contribuirà a rendere le spiagge italiane delle lande sterili come quelle lunari.

Devo dire che Jovanotti sta dimostrando una tendenza alla volgarità e alla piattezza culturale, che, spiazzando molti suoi fan, ben si combina con i più bassi istinti di tante amministrazioni locali. Voglio dire, c’è una valanga di proteste contro questo tour, ci sono danni oggettivi già arrecati agli ecosistemi costretti ad ospitare la sua mania di grandezza, e lui cosa fa? Un video in cui praticamente arriva su una spiaggia come se sbarcasse sulla Luna?  Rimango interdetto… ma allora ci fa o ci è? Cosa può fare un video così se non ferire ancora di più i sentimenti di chi legittimamente invoca il rispetto di piante, luoghi e animali? Sembra un insulto. Oltre al danno la beffa, ti viene da dire. Ma va bene, concludiamo pure questo post e lasciamo che Jovanotti celebri alla sua maniera lo sbarco sulla luna, con un personale e felicissimo sbarco sul Luna Park!







martes, 25 de junio de 2019

LA GRANDISSIMA FACCIA TOSTA DI JOVANOTTI&TRIDENT


Che nell’era salviniana delle ruspe, il cantante tendente  a somigliare di più al vicepremier si rivelasse proprio Jovanotti,  è una cosa che probabilmente nessuno si aspettava. L’unica differenza è che il primo le rivolge verso i campi Rom, il secondo verso le spiagge italiane, specialmente se dotate di caratteristiche di naturalità. La grandissima faccia tosta nelle dichiarazioni, e la presunzione di essere al di sopra della legge li rendono altrettanto simili, a parte la passione per le ruspe.

Chiunque abbia visto le immagini dei lavori di sbancamento a Cerveteri, denunciati da Loris Pietrelli in questo post, non può che inorridire al pensiero che potesse essere quella la sorte della spiaggia di Torre Flavia, da dove il concerto era stato spostato, e che possa essere il trattamento riservato agli altri lidi che attendono il passaggio dell’uragano.  Anche a Vasto le ruspe sono già entrate in azione per sbancare e spianare un’area di riproduzione del fratino, con una coppia in procinto di nidificarvi. E sono pronte ad entrare in azione per tombare Fosso Marino, un corso d’acqua che suo malgrado si trova nell’area dove verrà costruito il tempio al divertimento del dio Jova. Il quale crede di disporre di luoghi finora sempre negati, per evidentissime ragioni, a megaeventi come il suo, per un diritto divino. In virtù del quale si autoesenta anche dal dovere di informarsi adeguatamente e chiedere talvolta scusa. 

Ci hanno provato tutti a farlo ragionare, comitati, associazioni, scienziati, scrittori, scalatori, ma inutilmente. Ci ha provato anche il Comitato Nazionale di Conservazione del Fratino, a chiedere in una lettera, peraltro anche troppo cortese, che i concerti non si svolgessero in aree dove il fratino aveva nidificato negli ultimi 3/5 anni, evitando interventi preliminari volti a spianare le spiagge e le aree dunali. ll dio Jova non si è nemmeno degnato di rispondere,  perchè chiaramente lui in tematica di fratino sapeva già tutto, come dimostrano le sue umili dichiarazioni, da post Instagram, risalenti a dicembre: «Vorrei dire a chi è giustamente preoccupato per il fratino che anche io lo sono e, nelle settimane in cui Trident Music ha definito le spiagge dove ci sarà il Jova Beach Party si sono incontrati con Lipu  e continueranno a stare in contatto e Jova Beach arriverà sempre dopo che il fratino ha nidificato e abbandonato la zona (come sapete bene gli uccelli seguono calendari biologici di grande precisione). Le zone anche dopo la nidificazione e l’abbandono stagionale degli uccelli saranno isolate nei punti sensibili”. Come faccia ad essere certo di arrivare dopo che il fratino abbia nidificato e abbandonato l’area è una cosa che a noi comuni mortali evidentemente sfugge. Perché gli uccelli non hanno affatto calendari biologici di grande precisione e, soprattutto, con un maggio così freddo, le nidificazioni si stanno prolungando anche oltre la media.

Si sperava allora che ci pensasse il WWF, suo fantascientifico partner, a scrollarlo dalle visioni messianiche per riportarlo ai fatti concreti, mettendo una bella barra rossa sulle spiagge a rischio nidificazioni, non solo di fratino, ma anche di corriere piccolo, o caretta caretta, o comunque prossime a riserve, dune, macchia mediterranea. Invece, quasi a farlo apposta, la maledizione del dio Jova è andata a colpire con implacabile esattezza i luoghi e i lidi, anche i più pregiati e fragili, dove i nostri piccoli amici si riproducono, o almeno, poverini, ci provano, e con grande difficolta.
Un esempio? Torre Flavia. Altri? Vasto, Barletta, Castel Volturno, Lido degli Estensi, Roccella Jonica …forse facciamo prima a dire quali siano i concerti non interessati da nidificazioni. Prendiamo le Marche, il fratino nidifica solo a Senigallia (e dintorni) e a Fermo, quindi dove vanno? A Fermo. Poi però glielo fanno presente e il concerto viene posticipato di circa una mese, al 3 agosto. Uno sforzo, ma non è abbastanza. Prendiamo Torre Flavia, data prescelta 16 luglio. Peccato che l’anno scorso abbia nidificato esattamente nell’area prescelta per il concerto proprio l’8 luglio. Clamoroso poi il caso di Rimini, simbolo per eccellenza di spiaggia commerciale, dove pensavano magari di essere al sicuro da quello spiacevole inconveniente chiamato fratino. Ebbene, non ti vanno a prendere l’unica spiaggia dove il fratino ha nidificato negli ultimi anni?  E dove ci sono attualmente dei pulli - le cui peripezie vengono raccontate con amore e partecipazione nella pagina fb "Jova non romperci le uova" - 5 "Uovanotti" che non si sa che fine faranno. Scusate, ma si può essere più imbecilli?!

A Torre Flavia il Comitato “No party a Torre Flavia” è riuscito, con una straordinaria vittoria del buon senso e della mobilitazione popolare, a fare spostare il concerto nella vicina Cerveteri. E invece di chiedere doverosamente scusa per il danno creato, anche senza fare il concerto, per il tempo fatto perdere con ricorsi, riunioni e raccolte firme a tanti volontari che già devono difendere le spiagge da innumerevoli pericoli senza che ci si metta anche lui con le sue “figate pazzesche”, il nostro Jovanotti  ha avuto pure il coraggio di lamentarsi e accusare: «Mi sono fidato perché era stata approvata da tutti come assolutamente idonea dagli stessi che poi si sono opposti. Gente un po’ leggera che segue logiche misteriose”. Logiche misteriose?!  Poi rincara anche la dose, Jovanotti, parlando della spiaggia scelta come “ben lontana dall'area protetta e di nidificazione del fratino”. Sveglia! Ma se ho appena scritto che aveva nidificato proprio li l’anno prima?!

Ma torniamo alle ruspe. Quelle di Cerveteri dove, sebbene si sia operato in un’area non pregevole naturalisticamente, nessuno ci assicura che non siano stati distrutti nidi di cappellaccia, o beccamoschino, o uccisi pulli, rettili. Ma perchè deve essere “pregevole” un’area per invocare rispetto? Non ha forse detto il dio Jova, nella sua risposta a Messner che  "Le cose si possono fare anche bene, e la montagna non ha più diritti di un bel prato a Woodstock o di una spiaggia a Rimini o del Circo Massimo, gli ambienti  vanno rispettati sempre, non solo il giardino intorno a casa propria."?

E poi le ruspe di Vasto, dove, incredibilmente, nella V.Inc.A. la Trident omette di citare Fosso Marino, tra l’altro un corso d’acqua preposto a rinaturalizzazione nel piano demaniale. Poteva farglielo notare il Sindaco, l’Assessore all’ambiente, ma evidentemente erano tutti troppo distratti dalla distrazione di fondi regionali per il concerto. Quegli 80.000€, oggetto dello scandalo degli ultimi giorni. Che sommati ai 20.000 per lo spostamento del Luna Park fanno già 100.000€ di fondi pubblici.

Stavolta mi attendevo una dichiarazione cauta dai nostri Tridenti Jovanotti,  invece ecco la sgradevole uscita del produttore Maurizio Salvadori: «Non passa giorno senza che, localmente, nascano delle polemiche fomentate da personaggi che, cercando visibilità nazionale, attaccano il Jova Beach Party. Sono continue ed evidenti strumentalizzazioni classificabili come fake news. Per quanto riguarda l'erogazione di un contributo da parte della Regione Abruzzo - precisa - confermo che né la società organizzatrice, né ovviamente l'Artista, percepiranno alcun contributo. È ben chiaro che questo finanziamento è finalizzato ad un intervento di preparazione dell'area che è soprattutto destinata alla pulizia e bonifica del Fosso Marino. Trovo veramente inqualificabile essere coinvolti in polemiche di questo tipo».

Che dire, Maurizio? Siamo certi che non li abbiate incassati, ne incasserete talmente tanti con i concerti che non avete bisogno di mettere in tasca quei miserabili spiccioli, ma non vedo perchè la collettività dovrebbe impegnare risorse per adeguare a un megaconcerto  aree che non erano semplicemente  idonee a tale scopo. Come nel caso dei movimenti terra di Cerveteri. Inopportuni. Bastava fare i concerti nei luoghi preposti, no? Come tutti i comuni mortali!

La cosa che maggiormente fa sorridere in questo comunicato di Trident è tuttavia l’accusa di diffondere “fake news”, esattamente come aveva fatto il Sindaco di Vasto giorni prima, allo scatenarsi delle polemiche per lo sbancamento di un tratto di spiaggia per sistemarvi il Luna Park. “Mi vedo costretto ad intervenire in merito ad alcuni articoli partoriti dai soliti esperti di fake news, allarmismo sociale e avvelenamento di pozzi. ...... Si è proceduto a sistemare un'area deputata ad eventi, dove si organizzano ogni anno manifestazioni sportive e turistiche e che, in particolar modo, quest’anno dovrà essere impegnata per il trasferimento di due strutture. Trasferimento necessario e funzionale a far spazio alla organizzazione del Jova Beach. E' opportuno ricordare che le famose ruspe sono mezzi deputati al livellamento del sito nel rispetto della V.Inc.A. e delle leggi vigenti e le aree protette sono quelle che ci vedono, tra l'altro, lavorare insieme alle associazioni ambientaliste di rilievo nazionale come Legambiente e WWF, quest'ultimo anche partner tecnico del Jova Beach Party.” Peccato che, a proposito di fake news, nella V.Inc.A. non si facesse alcun cenno allo spostamento del Luna Park, tanto che il WWF stesso si è visto costretto a presentare diffida al Comune di Vasto. Una vera figuraccia all’italiana. Come nel caso di Trident, le uniche oggettive fake news sono quelle contenute nella V.Inc.A dove si attesta che non vi sono ostacoli alla posa di palco e attrezzature per il concerto. Tranne un fosso.

E il Dio Jova in tutto questo? Non pervenuto. Non ritiene di dire nulla, su nessuno dei fronti di emergenza che stanno aprendo i suoi concerti. Non sente di dover chiedere scusa a nessuno, anzi, per bocca dei suoi dichiara che noi gli stiamo contro perchè siamo alla ricerca di visibilità nazionale. Certo, perchè non avremmo niente di meglio da fare durante l’estate, che scrivere post, fare riunioni, esposti, sopralluoghi,  a causa delle sue “figate pazzesche”!

Voglio concludere questo lungo, ma doveroso post, con le parole del dio Jova tratte dalla sua (davvero) farneticante risposta a Messner: “Quando dico che stiamo tenendo insieme un evento rock con l’equilibrio ambientale non lo dico tanto per dire, si tratta di mettere in campo tutte le conoscenze in questo ambito ed è quello che stiamo facendo, per mostrare un modo nuovo di fare le cose, non quello solito che giustamente preoccupa Messner.  Il futuro non lo si affronta negandoci le esperienze ma immaginandone di nuove con nuovi mezzi". Ora abbiamo capito che i mezzi saranno le ruspe, e l’esperienza da non negarci quella di cavalcarci le dune.

Vi prego, non lasciate che siamo solo noi, squallidi "personaggi in cerca di visibilità nazionale", a protestare. Indignatevi, boicottate Jovanotti, riempite le sue pagine di commenti adeguati, condividete, mobilitatevi contro queste grandissime facce toste!

domingo, 23 de junio de 2019

UOVANOTTI vs.JOVANOTTI






Condivido con grande piacere - e sollievo - il bellissimo, toccante post fb di Lucia Cherubini, che descrive, con ironia e delicatezza, gioie, ansie, dolori e incazzature di una stagione da attivisti salvafratino.

Eravamo tutti in apprensione per la sorte dei 5 Uovanotti nati qualche giorno fa sulla spiaggia di Miramare, di cui non si segnalavano avvistamenti da circa due giorni. In realtà ne erano nati 6, come da mio post del 20 giugno, ma di uno se ne erano perse le tracce subito dopo la schiusa delle uova, a testimonianza di come sulle spiagge italiane la vita sia ben più facile per i Jovanotti.

Apprendiamo ora da Lucia, che gli altri 5 sono vivi e vegeti, zampettano tra ombrelloni e bagnanti, sfidando con la loro semplice presenza la macchina da guerra (alla natura) del Jova Beach, e ricordando, con grazia, a tutti che la spiaggia appartiene anche a loro, per diritto di cittadinanza. Forza ragazzi, siamo tutti con voi!


Stamattina dopo quasi un anno ho riprovato l’ebrezza di mettere la sveglia alle 5. Mi sono incontrata alla colonia Bolognese di Rimini con Cristian che porcazozza non perde un colpo, tra figli, lavoro e orto, riesce comunque ad essere un attivissimo salvafratino e allora per ringraziarlo del suo fantastico operato gli ho portato un bombolone alla crema nello scartozzino. La Robi e Fabio, sempre in contatto telefonico con noi, sono la mente, i naturalisti, quelli che hanno studiato vita morte e miracoli di questa delicata specie e ci danno le coordinate di dove andare, che impronte guardare, ecc ecc quei due lavorano come se il turismo della riviera romagnola non avesse mai incontrato la crisi ma comunque anche loro tra una prenotazione in hotel e una cassa di birra consegnata vanno a controllare i loro ragazzi piumati in spiaggia.
Quest’anno la cosa era iniziata presto: verso marzo, 4 coppie di fratino hanno tentato la nidificazione tra Riccione e Rimini, nati 9 pulcini, probabilmente superstite involato solo 1. Le cause di questa alta mortalità possono essere il maggembre, i gabbiani, i ratti e le cornacchie che si mangiano i pulcini, i mezzi pesanti che fanno lavori in spiaggia e grandissima bega di sempre: i cani senza guinzaglio.
La difficoltà nella sopravvivenza dei pulcini è che quando sono ancora così piccoli, in caso di pericolo non scappano ma si immobilizzano, mimetizzandosi, a volte la tattica funziona ma non è sempre così infallibile.
Il problema o la fortuna è che in caso di mortalità dei piccoli, i genitori ritentano la nidificazione, ci vogliono 30 giorni perché le uova si aprano e altri 30 perché i pulcini inizino a volare e allora la cosa diventa un po’ più rischiosa dato che la stagione balneare inizia a prender vita. In più quest’anno ci si mette anche il jova beach party ( è assurdo perché il correttore automatico della mia tastiera quando scrivo “jova” me lo corregge in “uova”! lo sa anche il mio vecchio telefono, che con il 70% di batteria tende a spegnersi, che quello che ci vuole è un uova beach party! ) e poi la beach arena, la notte rosa, il concerto dei finti queen, il concerto all’alba e diosanto sembra che esista solo questa zona di edifici fatiscenti per organizzare eventi!
Ma oggi siamo un po’ più felici perché, tornando al principio, questa mattina io e Cristian abbiamo rivisto i pulcini che da qualche giorno non si vedevano più e oh ovviamente pensavamo al peggio dato che coi pulcini così piccoli difficilmente puoi esser positivo. Sono 5 figli di 2 coppie che hanno riprovato la seconda nidificazione, sono nati una settimana fa di fronte al talassoterapico e ora i genitori li hanno saggiamente accompagnati più a sud, dove se ne staranno un po’ più tranquilli, noi torneremo a monitorarli e tutelarli, sono una specie in forte calo, quindi faremo di tutto pur di portare al volo questi 5 esemplari, nel frattempo se qualcuno di voi vuole aiutarci può spargere la voce e dire ai propri amici che tenere al guinzaglio i cani è cosa buona e giusta! Può dire ai propri amici di non andare al concerto di Jovanotti che millanta questa sensibilità ambientalista e animalista ma poi a questi animali non è che gli canti proprio una serenata e poi se siete arrivati fino in fondo alla lettura di questo post significa che un piccolo animo salvafratino ce l’avete anche voi quindi grazie!
FRATINI FIETE FORTI!
FIAMO CON VOI!

sábado, 22 de junio de 2019

JOVANOTTI NEL FOSSO



Nel video della canzone “Prima che diventi giorno”, album Jova Beach Party, si vede Jovanotti  correre con la sua auto  (tanto per rafforzare il messaggio profondamente ecologista del suo tour) verso un grande viaggio. Peccato che con quell’auto sia finito in un fosso. Fosso Marino per l’esattezza. Adesso che la vicenda ha conquistato risalto nazionale, per la sua abominevole indecenza, comincio a sperare che non sia detta l’ultima parola, ma quando alcuni giorni fa ho abbozzato questo post, avevo in mente il titolo “In memoria di Fosso Marino”, per consegnare al mondo le ultime immagini di questo luogo, prima che venga tombato per sempre, per permettere lo svolgimento del Jova Beach Party. 

Ringrazio di cuore Augusto De Sanctis e la Societa Ornitologica Abruzzese per  essere intervenuti prontamente e avere rimesso al posto giusto tutti gli elementi di questa scandalosa vicenda. Per tutti i dettagli tecnici dell'esposto, che sottoscrivo parola per parola, lettera per lettera, rimando al suo post.

Ma per chi non conoscesse i fatti, vorrei fare un passo indietro. Il concerto in origine si doveva svolgere circa 200 mt piu a sud. L’adiacenza con la Riserva naturale Marina di Vasto, oltre alla presenza di numerose concessioni balneari che avrebbero dovuto essere espiantate per fare posto al concerto (e questa me la sarei goduta: profughi balneari a causa del concerto di Jovanotti!), hanno fatto optare per uno spostamento verso nord dell’area del concerto. Tutto sarebbe andato bene, non fosse stato per la presenza in quell’area di un terzo incomodo, anzi due: Il Luna Park,  e Fosso Marino. Il primo, con una soluzione assolutamente geniale, è stato spostato in quella che era l’area originariamente individuata per il concerto, sbancando e spianando quella che  è un’area storica di nidificazione del fratino. Su Fosso Marino invece si e’ scelto di operare nel silenzio. Totalmente ignorata nella Valutazione di incidenza Ambientale la sua presenza, nonostante palco e attrezzature ricadessero incredibilmente sul suo corso!  Appaltati i lavori per “giustiziare” alla chetichella quello che e’ di fatto uno dei pochi sprazzi di naturalità della spiaggia vastese, a nord della Riserva. 

Un fosso da sempre presente, con il suo rigoglioso canneto, che rappresenta il naturale sfogo delle acque meteoriche verso il mare, le quali delineano il suo corso sempre mutevole. Un guado da attraversare, per chiunque passeggi sulla riva, talvolta un limite invalicabile quando le acque abbondanti lo gonfiano. Un elemento che chi ama la spiaggia, soprattutto d’inverno, non può mancare di apprezzare per la sua poesia. Chi abbia letto il mio fumetto “Fratini d’Italia” lo ricorderà citato a proposito delle cornacchie grige, che dalla Riserva Naturale si alzavano in volo alla ricerca di cibo verso questo fosso, sorvolando i nidi dei fratini nell’area adesso occupata dal Luna Park. Noi del Gruppo Fratino Vasto seguivamo queste cornacchie col binocolo, e se le vedevamo tornare al nido con una rana in bocca eravamo tranquilli, perchè non avrebbero avuto bisogno di predare i pulli di fratino, per nutrirsi, almeno quel giorno. Fosso Marino è inoltre l’unico posto a Vasto Marina dove si possano osservare permanentemente gruppi di diecine di balestrucci, ma anche rondini, intenti a riposare o ad abbeverarsi, radendo al volo la sua superficie. Un autentico luogo di vita, da sacrificare per il fugace botto pirotecnico di un concerto estivo!

Eppure, mentre ero intento a fare la foto nella quale si infossa il Jova, godendo della presenza trillante dei balestrucci attorno a me, mi è giunto alle orecchie il commento di una ragazzina, che indicava il fosso:  “Guarda che schifo, e quello ci sta pure seduto vicino a fare le foto!” Poteva avere 12 anni. Non è colpa sua, non può  ragionare diversamente in una città  la cui amministrazione non solo non si preoccupa di fare educazione ambientale, ma trama nell’ombra per “ripulire e bonificare” (leggi:sopprimere) quel poco di verde che rimane integro, contribuendo a dare una percezione totalmente deviata di cosa significhi la naturalità. E quindi Fosso Marino viene percepito dai più come una fognatura a cielo aperto. Ma se al suo corso vengono fatti defluire scarichi illegali, se la situazione delle fognature a Vasto Marina e’ storicamente carente, che colpa ne ha il povero fosso? Anzi, la sua intubazione non farebbe altro che eliminare quel minimo di fitodepurazione che ci offre gratuitamente la vegetazione.

E su tutto questo anche scandalo degli 80.000 euro dei fondi regionali destinati al concerto (che sommati ai 20.000 per lo spostamento del Luna park farebbero gia’ 100.000). Soldi elegantemente chiesti dal Sindaco di Vasto il giorno 17.04, prima ancora che si chiudesse l’iter delle osservazioni alla V.Inc.A, nella quale il Gruppo Fratino Vasto sollevava la questione di Fosso Marino per la prima volta. Per chi avesse voglia approfondire per quali categorie di lavori dobbiamo impegnare tutti questi soldi pubblici pro-Jovanotti  rimando sempre a un post di Augusto De Sanctis. 

Dopo tutto questo, il concerto dovrebbe essere annullato per manifesta vergogna. Spero che Jovanotti e Trident si degnino di fare una dichiarazione ufficiale, per chiedere almeno scusa. Per chiarire cosa intendano lasciare alla collettività in cambio di tutto il disagio e la devastazione che sta lasciando e lascerà il concerto! E spero che tutta la giusta indignazione che sta sollevando questo caso, serva almeno a salvare Fosso Marino. Aiutate il fosso e non chi è caduto nel fosso, condividete!