martes, 25 de junio de 2019

LA GRANDISSIMA FACCIA TOSTA DI JOVANOTTI&TRIDENT


Che nell’era salviniana delle ruspe, il cantante tendente  a somigliare di più al vicepremier si rivelasse proprio Jovanotti,  è una cosa che probabilmente nessuno si aspettava. L’unica differenza è che il primo le rivolge verso i campi Rom, il secondo verso le spiagge italiane, specialmente se dotate di caratteristiche di naturalità. La grandissima faccia tosta nelle dichiarazioni, e la presunzione di essere al di sopra della legge li rendono altrettanto simili, a parte la passione per le ruspe.

Chiunque abbia visto le immagini dei lavori di sbancamento a Cerveteri, denunciati da Loris Pietrelli in questo post, non può che inorridire al pensiero che potesse essere quella la sorte della spiaggia di Torre Flavia, da dove il concerto era stato spostato, e che possa essere il trattamento riservato agli altri lidi che attendono il passaggio dell’uragano.  Anche a Vasto le ruspe sono già entrate in azione per sbancare e spianare un’area di riproduzione del fratino, con una coppia in procinto di nidificarvi. E sono pronte ad entrare in azione per tombare Fosso Marino, un corso d’acqua che suo malgrado si trova nell’area dove verrà costruito il tempio al divertimento del dio Jova. Il quale crede di disporre di luoghi finora sempre negati, per evidentissime ragioni, a megaeventi come il suo, per un diritto divino. In virtù del quale si autoesenta anche dal dovere di informarsi adeguatamente e chiedere talvolta scusa. 

Ci hanno provato tutti a farlo ragionare, comitati, associazioni, scienziati, scrittori, scalatori, ma inutilmente. Ci ha provato anche il Comitato Nazionale di Conservazione del Fratino, a chiedere in una lettera, peraltro anche troppo cortese, che i concerti non si svolgessero in aree dove il fratino aveva nidificato negli ultimi 3/5 anni, evitando interventi preliminari volti a spianare le spiagge e le aree dunali. ll dio Jova non si è nemmeno degnato di rispondere,  perchè chiaramente lui in tematica di fratino sapeva già tutto, come dimostrano le sue umili dichiarazioni, da post Instagram, risalenti a dicembre: «Vorrei dire a chi è giustamente preoccupato per il fratino che anche io lo sono e, nelle settimane in cui Trident Music ha definito le spiagge dove ci sarà il Jova Beach Party si sono incontrati con Lipu  e continueranno a stare in contatto e Jova Beach arriverà sempre dopo che il fratino ha nidificato e abbandonato la zona (come sapete bene gli uccelli seguono calendari biologici di grande precisione). Le zone anche dopo la nidificazione e l’abbandono stagionale degli uccelli saranno isolate nei punti sensibili”. Come faccia ad essere certo di arrivare dopo che il fratino abbia nidificato e abbandonato l’area è una cosa che a noi comuni mortali evidentemente sfugge. Perché gli uccelli non hanno affatto calendari biologici di grande precisione e, soprattutto, con un maggio così freddo, le nidificazioni si stanno prolungando anche oltre la media.

Si sperava allora che ci pensasse il WWF, suo fantascientifico partner, a scrollarlo dalle visioni messianiche per riportarlo ai fatti concreti, mettendo una bella barra rossa sulle spiagge a rischio nidificazioni, non solo di fratino, ma anche di corriere piccolo, o caretta caretta, o comunque prossime a riserve, dune, macchia mediterranea. Invece, quasi a farlo apposta, la maledizione del dio Jova è andata a colpire con implacabile esattezza i luoghi e i lidi, anche i più pregiati e fragili, dove i nostri piccoli amici si riproducono, o almeno, poverini, ci provano, e con grande difficolta.
Un esempio? Torre Flavia. Altri? Vasto, Barletta, Castel Volturno, Lido degli Estensi, Roccella Jonica …forse facciamo prima a dire quali siano i concerti non interessati da nidificazioni. Prendiamo le Marche, il fratino nidifica solo a Senigallia (e dintorni) e a Fermo, quindi dove vanno? A Fermo. Poi però glielo fanno presente e il concerto viene posticipato di circa una mese, al 3 agosto. Uno sforzo, ma non è abbastanza. Prendiamo Torre Flavia, data prescelta 16 luglio. Peccato che l’anno scorso abbia nidificato esattamente nell’area prescelta per il concerto proprio l’8 luglio. Clamoroso poi il caso di Rimini, simbolo per eccellenza di spiaggia commerciale, dove pensavano magari di essere al sicuro da quello spiacevole inconveniente chiamato fratino. Ebbene, non ti vanno a prendere l’unica spiaggia dove il fratino ha nidificato negli ultimi anni?  E dove ci sono attualmente dei pulli - le cui peripezie vengono raccontate con amore e partecipazione nella pagina fb "Jova non romperci le uova" - 5 "Uovanotti" che non si sa che fine faranno. Scusate, ma si può essere più imbecilli?!

A Torre Flavia il Comitato “No party a Torre Flavia” è riuscito, con una straordinaria vittoria del buon senso e della mobilitazione popolare, a fare spostare il concerto nella vicina Cerveteri. E invece di chiedere doverosamente scusa per il danno creato, anche senza fare il concerto, per il tempo fatto perdere con ricorsi, riunioni e raccolte firme a tanti volontari che già devono difendere le spiagge da innumerevoli pericoli senza che ci si metta anche lui con le sue “figate pazzesche”, il nostro Jovanotti  ha avuto pure il coraggio di lamentarsi e accusare: «Mi sono fidato perché era stata approvata da tutti come assolutamente idonea dagli stessi che poi si sono opposti. Gente un po’ leggera che segue logiche misteriose”. Logiche misteriose?!  Poi rincara anche la dose, Jovanotti, parlando della spiaggia scelta come “ben lontana dall'area protetta e di nidificazione del fratino”. Sveglia! Ma se ho appena scritto che aveva nidificato proprio li l’anno prima?!

Ma torniamo alle ruspe. Quelle di Cerveteri dove, sebbene si sia operato in un’area non pregevole naturalisticamente, nessuno ci assicura che non siano stati distrutti nidi di cappellaccia, o beccamoschino, o uccisi pulli, rettili. Ma perchè deve essere “pregevole” un’area per invocare rispetto? Non ha forse detto il dio Jova, nella sua risposta a Messner che  "Le cose si possono fare anche bene, e la montagna non ha più diritti di un bel prato a Woodstock o di una spiaggia a Rimini o del Circo Massimo, gli ambienti  vanno rispettati sempre, non solo il giardino intorno a casa propria."?

E poi le ruspe di Vasto, dove, incredibilmente, nella V.Inc.A. la Trident omette di citare Fosso Marino, tra l’altro un corso d’acqua preposto a rinaturalizzazione nel piano demaniale. Poteva farglielo notare il Sindaco, l’Assessore all’ambiente, ma evidentemente erano tutti troppo distratti dalla distrazione di fondi regionali per il concerto. Quegli 80.000€, oggetto dello scandalo degli ultimi giorni. Che sommati ai 20.000 per lo spostamento del Luna Park fanno già 100.000€ di fondi pubblici.

Stavolta mi attendevo una dichiarazione cauta dai nostri Tridenti Jovanotti,  invece ecco la sgradevole uscita del produttore Maurizio Salvadori: «Non passa giorno senza che, localmente, nascano delle polemiche fomentate da personaggi che, cercando visibilità nazionale, attaccano il Jova Beach Party. Sono continue ed evidenti strumentalizzazioni classificabili come fake news. Per quanto riguarda l'erogazione di un contributo da parte della Regione Abruzzo - precisa - confermo che né la società organizzatrice, né ovviamente l'Artista, percepiranno alcun contributo. È ben chiaro che questo finanziamento è finalizzato ad un intervento di preparazione dell'area che è soprattutto destinata alla pulizia e bonifica del Fosso Marino. Trovo veramente inqualificabile essere coinvolti in polemiche di questo tipo».

Che dire, Maurizio? Siamo certi che non li abbiate incassati, ne incasserete talmente tanti con i concerti che non avete bisogno di mettere in tasca quei miserabili spiccioli, ma non vedo perchè la collettività dovrebbe impegnare risorse per adeguare a un megaconcerto  aree che non erano semplicemente  idonee a tale scopo. Come nel caso dei movimenti terra di Cerveteri. Inopportuni. Bastava fare i concerti nei luoghi preposti, no? Come tutti i comuni mortali!

La cosa che maggiormente fa sorridere in questo comunicato di Trident è tuttavia l’accusa di diffondere “fake news”, esattamente come aveva fatto il Sindaco di Vasto giorni prima, allo scatenarsi delle polemiche per lo sbancamento di un tratto di spiaggia per sistemarvi il Luna Park. “Mi vedo costretto ad intervenire in merito ad alcuni articoli partoriti dai soliti esperti di fake news, allarmismo sociale e avvelenamento di pozzi. ...... Si è proceduto a sistemare un'area deputata ad eventi, dove si organizzano ogni anno manifestazioni sportive e turistiche e che, in particolar modo, quest’anno dovrà essere impegnata per il trasferimento di due strutture. Trasferimento necessario e funzionale a far spazio alla organizzazione del Jova Beach. E' opportuno ricordare che le famose ruspe sono mezzi deputati al livellamento del sito nel rispetto della V.Inc.A. e delle leggi vigenti e le aree protette sono quelle che ci vedono, tra l'altro, lavorare insieme alle associazioni ambientaliste di rilievo nazionale come Legambiente e WWF, quest'ultimo anche partner tecnico del Jova Beach Party.” Peccato che, a proposito di fake news, nella V.Inc.A. non si facesse alcun cenno allo spostamento del Luna Park, tanto che il WWF stesso si è visto costretto a presentare diffida al Comune di Vasto. Una vera figuraccia all’italiana. Come nel caso di Trident, le uniche oggettive fake news sono quelle contenute nella V.Inc.A dove si attesta che non vi sono ostacoli alla posa di palco e attrezzature per il concerto. Tranne un fosso.

E il Dio Jova in tutto questo? Non pervenuto. Non ritiene di dire nulla, su nessuno dei fronti di emergenza che stanno aprendo i suoi concerti. Non sente di dover chiedere scusa a nessuno, anzi, per bocca dei suoi dichiara che noi gli stiamo contro perchè siamo alla ricerca di visibilità nazionale. Certo, perchè non avremmo niente di meglio da fare durante l’estate, che scrivere post, fare riunioni, esposti, sopralluoghi,  a causa delle sue “figate pazzesche”!

Voglio concludere questo lungo, ma doveroso post, con le parole del dio Jova tratte dalla sua (davvero) farneticante risposta a Messner: “Quando dico che stiamo tenendo insieme un evento rock con l’equilibrio ambientale non lo dico tanto per dire, si tratta di mettere in campo tutte le conoscenze in questo ambito ed è quello che stiamo facendo, per mostrare un modo nuovo di fare le cose, non quello solito che giustamente preoccupa Messner.  Il futuro non lo si affronta negandoci le esperienze ma immaginandone di nuove con nuovi mezzi". Ora abbiamo capito che i mezzi saranno le ruspe, e l’esperienza da non negarci quella di cavalcarci le dune.

Vi prego, non lasciate che siamo solo noi, squallidi "personaggi in cerca di visibilità nazionale", a protestare. Indignatevi, boicottate Jovanotti, riempite le sue pagine di commenti adeguati, condividete, mobilitatevi contro queste grandissime facce toste!

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