martes, 23 de julio de 2019

OLBIENGA



Mai come oggi, mi trovo a pensare che il sottotitolo dato a questo blog, Cronache di ordinario delirio dalle spiagge italiane, sia perfettamente azzeccato. Ringrazio Ugo De Cresi, per avere chiarito a tutti noi, nel suo post di denuncia, quanto, riguardo la tappa di Albenga, si evinceva dalle pagine della stampa ma mancava di un inquadramento definitivo, anche fotografico. Riporto dunque la foto aerea del suo post, sovrapponendovi l'immagine di una clessidra, visto che di sabbia qui si tratta, di sabbia che viene a mancare da un  lato e appare come in un gioco di prestigio, pagato tuttavia con i soldi degli italiani, da un'altra parte.


Questa è Albenga.
La zona dellla foce del fiume Centa è area protetta.
Lo dice la Regione Liguria, lo dice il WWF e lo dice l'Europa con la classificazione SIC.
Quindi semplicemente sarebbe bastato dire al Sig. Jovanotti, non si può è area protetta.
Punto.
Invece l'amministrazione approva, avvalla, finanzia.
Il WWF patrocina l'evento e l'Europa silente.
Poi la sicurezza delle persone.
La spiaggia che vedete a destra nella foto doveva contenere l'enorme palco, e tutto il carrozzone del cantante più ventimila persone.
Sicurezza?
Lo vede un bambino.
Zero.
Ma Jovanotti non se ne sta.
Al vertice in Prefettura chiede l'aumento dei paganti a 27mila.
Poi i fatti di Vasto.
I Prefetti arricciano il naso e vogliono vederci chiaro.
I Vigili del Fuoco fanno presente che non esiste piano di safety su sabbia.
Ad Albenga arrivano i trattori a spianare e qualcuno si accorge che l'area del fiume Centa non solo è franabile ma ha corpi fluidi costantemente in movimento.
L'avrebbe capito anche un bambino.
E si badi bene.
Finchè le questioni di safety hanno riguardato gli spettatori si è glissato serenamente.
Quando è stato messo in conto che il palco ( e su quel palco c'è mister Jova/coerenza ) poteva semplicemente franare perchè la sabbia non avrebbe retto il peso, il cantante ha annullato la data.
E' il suo di culo non il vostro.
E i biglietti?
Nessun problema.
Li recuperiamo a Viareggio.
Certo.
A 230 km da Albenga.
Oppure....
Oppure aspetta un attimo.
Dall'altra parte che dici?
Si potrà fare?
Al Vadino?
Ho sentito bene?
Al Vadino?
Guardate la foto.
Il Vadino è la spiaggia a sinistra.
Piccola la metà.
Ci devono stare 20mila persone e tutte le infrastrutture.
Come dite?
Sono pazzi?
Si.
Lo capirebbe anche un bambino.



Non a caso, mi trovo a condividere questo post nel giorno in cui si svolge il concerto di Olbia, su una spiaggia artificiale, creata sopra un molo del porto, solo ed esclusivamente per questo evento.  Dato che in natura nulla si crea e nulla si distrugge non viene scontato pensare che in fondo la stessa sabbia che viene a mancare da un lato, la si ritrovi aggiunta da un altro?
La ragione di questa assurda operazione ce la spiega questo articolo de La nuova Sardegna, peraltro uno dei tanti di puro elogio del Tour, dove candidamente si afferma che Per l’ecosistema marino sarebbe troppo impattante organizzare un evento di simili proporzioni. Altrettanto candidamente allora ci chiediamo come mai un evento che risulta tanto impattante per gli ecosistemi sardi non lo debba essere anche per gli altri ecosistemi della penisola. Ma si tratta solo di uno dei tanti cortocircuiti logici che accompagnano l'organizzazione di questo tour, siamo oramai abituati. In un paese nel quale la spiaggia viene interdetta per proteggere la nidificazione del fratino a Ravenna, mentre a Rimini vi si permette lo svolgimento di un concerto con 50.000 spettatori. Continuo poi a leggere questa cronaca dell'assurdo sardo per avere conferma che:  Il tour avrà inoltre un partner speciale: il Wwf, che sensibilizzerà il pubblico sul rispetto dell’ambiente marino. «Non possiamo che accogliere questa notizia con tutto l’entusiasmo possibile, non solo per la visibilità mediatica che questo evento restituirà alla città e per il grande piacere di ospitare a Olbia un artista della taratura di Lorenzo Cherubini – afferma il sindaco Settimo Nizzi –. Il tour sposa infatti la causa dell’ambiente e Jovanotti è un grande esempio da seguire. È un artista in grado di influenzare positivamente il pubblico».
Ma come si fa a sensibilizzare sull'ambiente marino sopra tonnellate di sabbia di riporto spalmate su una banchina? Voi riuscite a capirlo?! Presa da quale fondale marino, o da quale ambiente fluviale? Che tornerà in quale ambiente marino ad alterare quali labili equilibri? Nonostante tutto, nell'era dei Fridays for future, si continua a scherzare con la fragilità degli ambienti naturali, a prendere e levare, per spianare e costruire, su e giù, come in una clessidra, per contare 5 minuti di divertimento.

Davvero i volontari del WWF avranno il coraggio di fare una campagna di sensibilizzazione sopra quel riporto di sabbia? E con quale faccia tosta? O possiamo sperare in una obiezione di coscienza della Sezione ligure, come avvenuto per la Sezione calabrese? Non ci spero più di tanto, siamo in epoca di Basso Impero, al panem et circenses. Non a caso Jovanotti appare sempre con un tigre nei cartelloni del tour. E tutti, tranne poche sentinelle del buonsenso, paiono essersi bevuti il cervello con uno dei famosi token del suo Beach Village.

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