jueves, 10 de octubre de 2019

MIRA MIRA l'OLANDESINA



Quando, il 21 settembre, data finale del tour, il comunicato stampa del WWF, titolava "Al Jova Beach Party piantati 500mila semi di sostenibilità" qualcuno, in un lampo di ingenuità, può aver sperato che l'associazione ambientalista, preso finalmente atto dei danni ambientali di questa sciagurata operazione mediatica, avesse fatto partire un'operazione di ripiantumazione delle centinaia di migliaia di esemplari di Achillea marittima, o Salsola Kali, o Cakile marittina, o Gramigna delle spiagge, o Giglio di Mare, spazzati via dalle ruspe a Roccella Jonica, o a Castel Volturno, o a Lido degli Estensi, o a Vasto, o a Cerveteri

Macché, stava semplicemente e nuovamente magnificando la sua collaborazione con Jovanotti equiparando l'acquisto di un suo biglietto al botteghino con la messa a dimora di un fantomatico seme di sostenibilità, in una operazione millantata come "la più grande campagna popolare sul tema delle plastiche che sia mai stata fatta" . E va bene, un'operazione di puro marketing ambientale non poteva che terminare con questi toni. Ma tralasciando queste miserie statistiche che glorificano una ottusa quantità a discapito di una infima qualità del messaggio, devo dire che leggendo quel comunicato stampa sono rimasto ancora basito dall'ennesima uscita da manuale degli orrori di Donatella Bianchi, la quale, nonostante tutto, alla fine della fiera non ha proprio potuto fare a meno di dirlo, anzi scriverlo, anche lei! Leggere per credere: Non solo siamo soddisfatti di aver visto che le spiagge venivano LASCIATE PULITE, MEGLIO DI COME LE SI TROVAVA, ma siamo certi di aver contribuito, grazie a Jovanotti, a piantare 500 mila semi di sostenibilità.

Qualche giorno fa in un post di Federico Montanari, che ringrazio per questo fondamentale apporto conoscitivo al dibattito, ho visto per la prima volta la copertina, qui sopra riportata, di Mira Mira l'Olandesina, un disco di Donatella Bianchi! Per chi non lo sapesse, lei ha difatti esordito come cantante nel lontano 1979. Si tratta della versione originale dello spot pubblicitario del detersivo Ava/Miralanza. Roba di spessore, insomma.

Tutto mi è diventato improvvisamente chiaro. E mi rammarico che questo disco sia saltato fuori solo alla fine del JBP: se avessimo saputo prima, avremmo evitato di arrabbiarci tanto con questa povera donna; l'avremmo capita, almeno umanamente. In fondo lei sta solo continuando a promuovere inconsciamente il suo disco, portandone avanti il profondo messaggio culturale: la pulizia. E quando ha incredibilmente preso le difese di Jovanotti, che equiparava il mondo dell'ambientalismo italiano alla fogna di Nuova Delhi, scrivendo "Comprendiamo Jovanotti" non faceva altro che difendere, a discapito di tutti gli ambientalisti italiani, uno della sua categoria, un suo collega cantante, un collega che lei deve ammirare molto, moltissimo, perchè, a differenza di lei, ce l'ha fatta, lui è diventato famoso, ha venduto milioni di dischi. Lei invece, nelle tristi vicissitudini della vita, per sopravvivere si è dovuta accontentare di una professione di ripiego: presidente del WWF Italia.

Mi raccomando, fatela contenta, lasciate le spiagge più pulite di prima con Ava detersivi, anzi con Jova detersivi. Ascoltate qui la sua canzone , e se volete che torni a fare la cantante firmate questa petizione 



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