viernes, 9 de septiembre de 2022

INTERROGAZIONE SUL JOVA BEACH PARTY IN SENATO



 Legislatura 18ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-07410

Atto n. 4-07410

Pubblicato il 7 settembre 2022, nella seduta n. 463

CORRADO MargheritaANGRISANI LuisaGRANATO Bianca LauraLANNUTTI - Ai Ministri della cultura, della transizione ecologica e delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. -

Premesso che:

nel 2019 le coste italiane sono state interessate dal tour di spettacoli denominati "Jova Beach Party" (con ben tredici tappe), e tali tour, dopo il fermo del lockdown, sono ripresi nel 2022 (con dodici tappe, di cui nove doppie, per un totale di ben ventun giornate);

già nel 2019 si erano levate numerose critiche per l’impatto ambientale e paesaggistico del tour, per la realizzazione del quale sono stati previsti manomissione di ambienti naturali, spianamenti di dune, rimozione di piante pioniere, disturbo e danneggiamento di specie nidificanti, impatti acustici, luminosi, rilascio di plastiche inquinanti non sempre rimosse, grazie all’occupazione di svariati ettari di arenile a fronte di canoni di concessione irrisori e di valutazioni dell’incidenza ambientale sui siti prossimi Rete Natura 2000, che hanno lasciato molti dubbi circa la loro effettiva compatibilità;

considerato che:

nonostante questo, il tour è stato ripetuto nel 2022, e quanto rilevato nel 2019 ha nuovamente avuto luogo, con l’appoggio di associazioni cosiddette a favore dell’ambiente come il WWF e la FIAB, e nonostante gli spettacoli prevedessero ancora l’interessamento di siti ad altissima naturalità o a potenziale sviluppo di naturalità e ricchissimi di biodiversità, quali sono gli ambiti costieri, e quali sono gli apparati dunali, la cui esistenza appare sempre più rilevante in ordine alla tutela del paesaggio costiero italiano ormai largamente antropizzato, della tutela del territorio, dell’ambiente e della biodiversità, in quanto protezione contro l’ingressione marina, la risalita del cuneo salino, l’erosione, l’innalzamento dei mari dovuto ai cambiamenti climatici;

il tour si è svolto, quindi in ambiti per loro natura fragilissimi, e stavolta con il raddoppio in nove dei tredici siti della pressione antropica con ingressi previsti di quasi 80.000 persone complessive;

nel 2021 il Ministero delle infrastrutture, attraverso il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera avvertiva tutte le Direzioni marittime con la comunicazione del 15 aprile, avente per oggetto: “Attività di vigilanza e controllo a favore della conservazione della biodiversità e del patrimonio naturalistico” dove si legge: “… Se da un lato appare necessario garantire l'esercizio delle predette attività [balneari e diportistiche] e l'adozione delle misure di ripristino e sistemazione della fascia costiera atte a consentire una regolare e corretta fruizione del litorale, dall'altra risulta altrettanto fondamentale prevenire tutte quelle attività in grado di incidere negativamente sulla conservazione della biodiversità e da recare danno al patrimonio naturale. Ciò premesso, si chiede a codesti Comandi di voler svolgere opere di sensibilizzazione nei confronti di tutti gli operatori locali ai fini dell'adozione di adeguate misure di cautela atte a prevenire ogni possibile attività tale da mettere in pericolo l'ambiente marino, le specie protette ai rispettivi habitat, in base alle vigenti direttive unionali, anche in collaborazione con le amministrazioni locali e le associazioni ambientaliste. Particolare riguardo dovrà essere rivolto alle zone sensibili e sottoposte a vincoli naturali e paesaggistici, nonché alle aree ricompresi nei siti di interesse comunitario (SIC), che nelle zone di protezione speciale (ZPS) di Rete Natura 2000”;

nel 2022 il Ministero della transizione ecologica, attraverso la Direzione generale Patrimonio naturalistico e mare, Divisione III - Strategie della Biodiversità indirizzava alle Regioni costiere rivierasche la comunicazione del 30 maggio, avente per oggetto: “Segnalazione possibili impatti ambientali correlati allo svolgimento di eventi sugli arenili - Jova beach party tour 2022”, in cui si legge: “Si fa riferimento alle diverse segnalazioni pervenute sul tema in oggetto riguardanti i possibili impatti ambientali connessi allo svolgimento della varie tappe del Jova Beach Party 2022, nonché delle ulteriori iniziative che interessano gli arenili sabbiosi delle coste italiane";

le segnalazioni fanno riferimento al livellamento di zone dunali e delle spiagge con mezzi meccanici, alla compromissione delle fasce retrodunale, alla eradicazione della vegetazione psammofila, alla realizzazione di aree di parcheggio o sosta per lo svolgimento degli eventi, all’abbandono di rifiuti, nonché, prioritariamente, al disturbo in fase di nidificazione ed alla possibile distruzione di nidi di specie tutelate quale ad esempio il Fratino (Charadrius alexandrinus) e la tartaruga Caretta Caretta;

al riguardo, come è noto, si ricorda che la gestione e conservazione della specie è affidata al livello regionale. La legge n. 157 del 1992, all'articolo 21, comma 1, lettera o), vieta di disturbare, danneggiare, distruggere, prendere e detenere uova, nidi e piccoli nati di mammiferi ed uccelli;

considerato inoltre che:

com’è noto, le dune e la vegetazione dunale (appartenente o meno ad habitat a forte rischio di sparizione), sono in maniera oggettiva elementi che caratterizzano e segnano il paesaggio costiero, in quanto elementi di naturalità di immediata percezione visiva. Interventi di livellamento con completa distruzione della vegetazione comportano oggettivamente sia l’alterazione della percezione del bene sottoposto a tutela paesaggistica, sia un impatto in alcun modo non ripristinabile, se non dopo anni, per quel che riguarda le specie perenni;

ad esempio di quanto avvenuto in tutta Italia si prenda lo spianamento avvenuto sulla spiaggia del “Natura Village” di Roccella Jonica (Reggio Calabria), su una costa come è noto tra le più importanti d’Italia per la deposizione delle uova della tartaruga Caretta Caretta; spianamento reiterato, ad una prima stima, di ben quasi sei ettari di arenile e relative dune dopo quello già intollerabile del 2019, con impressionanti sbancamenti di sabbia che hanno comportato un dislivello di quasi un metro tra zona spianata e zona rimasta intatta, e conseguente distruzione di vegetazione tra cui, pare documentato, il giglio di mare (Pancratium maritimum) fiore raro che trova il suo habitat naturale sulle dune a ridosso della spiaggia particolarmente protetto in Calabria (legge regionale n. 47 del 7 dicembre 2009),

si chiede di sapere:

in che modo, secondo quali autorizzazioni e per quali motivi di interesse pubblico sia stato possibile acconsentire alla modifica sostanziale dei luoghi costieri interessati dal "Jova Beach Party", luoghi che avranno modo eventualmente di ripristinarsi solo dopo lungo tempo e solo se lasciati indisturbati, e non certo con una nuova ondata di eventi (Jova Tour o altri) che le amministrazioni locali pare abbiano già auspicato ed annunciato di modo da aver manomesso o distrutto specie protette dalle direttive europee, dalle vigenti leggi nazionali e regionali;

se il Ministero della cultura abbia vigilato su quanto eventualmente autorizzato o omesso dalle locali Soprintendenze;

se e in che modo il Ministero della transizione ecologica abbia vigilato che quanto espresso nella comunicazione del 30 maggio 2022 di cui alle premesse sia stato posto in opera dalle Regioni;

se e in che modo il Ministero delle infrastrutture abbia vigilato sulla tutela degli ambiti costieri come auspicato nella comunicazione del 15 aprile 2021 e come previsto nei compiti del Corpo delle capitanerie di porto.




Il comunicato del Ministero delle Infrastrutture a tutte le Direzioni Marittime, citato nell'interrogazione

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