lunes, 2 de septiembre de 2019

GUASTO ALLE FOGNATURE DEL JBP


Oggi ci è stato segnalato un guasto alle fognature del JBP, con la fuoriuscita di liquami che sono andati a sommergere completamente la reputazione buonista di Jovanotti. Il guasto è stato originato da questo delirante post dello stesso Lorenzo, che ha denunciato con un’arroganza e una volgarità senza precedenti una miriade di cazzate sparate a vanvera da chiunque, una corsa al like facile da parte di sigle e siglette che hanno approfittato ogni giorno della visibilità offerta da un nome popolare e da un grande evento per cavalcare l'onda, mettersi in mostra, inventare palle, produrre prove false che nessuno mai verificherà perché la rete è così
Se oramai ci eravamo abituati alle sue esternazioni da bambino capriccioso e impertinente, condite da una italianissima disposizione a scavalcare qualunque regola che non gli vada a genio, la violenza di questo attacco indistinto contro tutto il mondo ambientalista italiano sta sollevando il gran polverone che merita. Immediate le risposte di tutte quelle sigle e siglette, e delle migliaia, o milioni, di italiani che si sentono offesi direttamente da tali indecenti parole, che culminano nel definire lo stesso mondo dell’ambientalismo più inquinato dello scarico della fogna di Nuova Delhi!  

Non credo che Jovanotti e il WWF, trascinato da lui nel fango, o piuttosto nel liquame, ne usciranno rafforzati, anzi... l’immagine che ci comunica Jovanotti è quella perdente, di un uomo all’angolo, disperatamente bisognoso di consenso plebiscitario, che reagisce rabbiosamente a ogni critica, non possedendo alcun argomento scientifico per controbattere - salvo poi affermare che l’ecologia e’ una scienza - oltre le sterili rassicurazioni della dirigenza WWF. Uno che non pensa più positivo insomma, ma molto negativo. E forse per questo, non dobbiamo arrabbiarci troppo: con una persona che si sta dimostrando così debole, fuori di senno, non ne vale la pena; dobbiamo invece ringraziarlo perché ci conferma, oltre ogni dubbio, di aver centrato l’obiettivo. Vuol dire che tanti mesi di opposizione sul campo, tante denunce precise e circostanziate, lo hanno infastidito, gli hanno fatto male al punto da gettare completamente la maschera buonista, o pacifista, o finto-ambientalista, per mostrarsi per quello che realmente è: un piccolo presuntuoso essere umano al picco della sua megalomania. Un re nudo, nonostante gli sgargianti abiti di Dior (anch’essi peraltro oggetto in passato di denunce da parte di Greenpeace per i coloranti poco eco-friendly). Si tratta di una clamorosa caduta di stile. Da domani la sua aura mediatica subirà un considerevole contraccolpo. Cui seguirà un inevitabile declino. 

Quello che stupisce di più nel post, tuttavia, non è la raffica di attacchi o insulti gratuiti, in perfetto stile Selvaggia Lucarelli: dopotutto Jovanotti, al pari di lei, è un ignorante, nel senso che ignora il funzionamento degli ecosistemi che clama di voler difendere, e ancor di più delle leggi che li tutelano, e per questo nemmeno pensa di doversi fare qualche problema nel piazzarvi sopra il suo mastodontico “villaggio”. Quello che lascia veramente basiti è l’assicurazione che dal WWF gli abbiano sempre confermato la totale infondatezza di qualunque accusa o denuncia, che è ben più grave: Io ogni giorno da novembre scorso mi confronto, e con me i responsabili della produzione, con il WWF e chiediamo a loro se le cose che girano in rete sono credibili e la riposta è sempre stata, dopo ogni verifica fatta, che non lo sono. C’era una criticità (non accertata pienamente, diciamo un rischio di criticità) sulla spiaggia di Ladispoli e ci siamo spostati.
Il WWF è dunque pienamente responsabile di aver dato stura a questa odierna fogna di insulti, di aver aizzato, contro quelli che fino a ieri erano i suoi compagni di battaglia sul fronte delle spiagge, questo tracotante eroe mediatico, approfittando della sua ignoranza, e della sua innata superficialità di paninaro della prima ora. Permettendogli, fra le tante, di dire una tale bestialità su Torre Flavia, dove la criticità secondo lui non era nemmeno accertata pienamente, in un luogo e una data dove l’anno prima il fratino era in nidificazione! E tutto questo per un misero tornaconto in termini di visibilità, per sfruttare la popolarità mediatica di Jovanotti. Come ho fatto in questo mio precedente post, torno ad invitare i soci WWF, le sezioni locali a dissociarsi apertamente da questa infamante dichiarazione del Cherubini, e quindi dal Jova Beach Tour in toto, perche' un’associazione dal prestigioso passato, con tanti progetti importanti in campo, e tanti volontari onesti e competenti, non può mettere in gioco la sua reputazione, fino a rischiare l’estinzione, per un party estivo, sponsorizzato dai trattori Landini.

E se i soci del WWF si sentono feriti, a maggior ragione devono esserli quelli delle altre sigle e siglette. So che molti stanno valutando se sporgere denuncia. Bisognerebbe difatti pensare tutti insieme a una class action contro queste parole gravemente offensive. Che si sommano a quelle di Maurizio Salvadori, il quale ha apertamente parlato di terrorismo ambientale. E se ci fosse un giudice giusto e imparziale, dovrebbe condannarli almeno a 1000 ore di volontariato sulle spiagge con una di quelle siglette che tanto disprezzano. Magari per rimediare ai danni del loro tour.

Ma potremmo anche lasciar perdere, e semplicemente riderci sopra, perché, come un piscio controvento, queste parole pronunciate con tanta rabbia, e sprezzo dell’altrui buona fede, gli torneranno in faccia. E il puzzo delle fognature di Delhi – indelicatamente tirata in ballo - gli resterà addosso a lungo. 


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