martes, 6 de agosto de 2019

LA STAFFETTA FRATINO-CARETTA




Mentre le ruspe nei giorni scorsi violentavano uno dei templi marchigiani della nidificazione del fratino, la spiaggia di Casabianca a Fermo, sempre nelle Marche, qualche chilometro più a nord, a Pesaro, si registrava un fatto eccezionale: una deposizione di uova da parte della Caretta Caretta, la tartaruga marina più comune del mar Mediterraneo. A questa  ha fatto eco la quasi contemporanea scoperta di un nido dall’altro lato dello stivale, a Castiglione della Pescaia. Come afferma Luana Papetti, responsabile scientifico di TartAmare, nell'articolo di Repubblica: "L'evento è scientificamente eccezionale, anche se si ripete ormai da qualche anno perché non è la zona dove normalmente le tartarughe nidificano. Lo fanno al Sud, in Sicilia o Calabria, dove l'habitat è più caldo. Il fenomeno, molto probabilmente, è stato accentuato dai cambiamenti climatici perchè in certe zone l'acqua e la sabbia raggiungono temperature più alte, adatte alla nidificazione. Ma sulle cause di questo 'spostamento verso Nord' stiamo ancora indagando".

Le modalità di deposizione della Caretta sono più misteriose di quelle del fratino, avvenendo con incursioni puntuali, nottetempo, e l’individuazione dei nidi per questo risulta più difficile. I Fratini covano le uova, e i nidi sono per questo più facilmente individuabili, mentre la Caretta le sotterra e le abbandona. Sarà la forza dell’istinto e la luce delle stelle a guidare i piccoli verso il mare, confidando nel fatto che nei dintorni non ci siano sorgenti luminose di disturbo, come dei lampioni, dei fari, o i riflettori di un palco di Jovanotti. 

Tutto questo per sottolineare che quella fragile striscia di finissima magia silicea che evidenzia con il suo lucente alone le nostre coste, andrebbe sottoposta interamente a tutela, perché non possiamo più prevedere su quali spiagge andranno a nidificare le tartarughe, visti gli sconvolgimenti climatici, e date le mareggiate non sappiamo nemmeno su quali spiagge potremo ancora contare, anno dopo anno, e converrebbe tenersi stretto ogni cespuglio di cakile che colonizza la prima linea dalla battigia, al margine della spiaggia cosiddetta afitoica. 

E mentre le tartarughe cominciano con più frequenza ad occupare le prime pagine dei giornali, e luglio trapassa in agosto, ci accorgiamo che è in atto un simbolico passaggio di testimone tra il Fratino, la cui stagione di nidificazione tra luglio e agosto scema, senza potersi ritenere terminata, e la Caretta, le cui schiuse avvengono principalmente tra agosto e settembre. Una staffetta per la vita, o la sopravvivenza, che avviene sulla linea della battigia, tra due esseri che occupano temporaneamente la spiaggia per deporvi le uova, ma che sono dotati l’uno di pinne, l’altro di ali, e torneranno nell’azzurro, sopra e sotto la linea d’orizzonte. 

Tutto questo per ricordarci, in quest'estate di trincea contro il Jova Beach Party, che non dobbiamo mai smettere di testimoniare la bellezza della natura, con piena fiducia nella sua forza creatrice, che sarà sempre più forte delle illusioni create dallo show business.

Per la cronaca, la prima deposizione italiana di quest’anno è avvenuta a metà giugno a Brancaleone, il paese delle tartarughe, e parliamo della Calabria, della costa ionica reggina, riconosciuta quale più importante area di nidificazione della specie a livello nazionale. A conti fatti, con un periodo di incubazione medio di 50 giorni, sono dunque questi i giorni che vedranno schiudersi le prime uova. Alla luce di questa considerazione appare ancora più sconcertante scoprire come le date del Jova Beach che riguardano la costa calabrese e ionica, e precisamente anche quel tratto sacro per la Caretta, lungo il versante ionico della provincia di Reggio, siano comprese proprio in questo lasso di tempo nel quale la vita potrebbe improvvisamente erompere dalla sabbia immobile, laddove non sia stata purtroppo arata o manomessa con trattori e ruspe. 

Come monito, giova allora ricordare quanto avvenuto l'anno scorso ad Avola, in Sicilia, dove una tartaruga è stata schiacciata da un trattore mentre tornava sul lido dove due anni prima aveva deposto le sue uova. Una notizia ripresa anche dal sito del WWF, che conclude così l'articolo, che vi invito a leggere:

Il WWF da anni si batte attraverso azioni di sensibilizzazione sui comuni costieri per bandire la pulizia meccanica dei lidi, metodo che danneggia anche i nidi del fratino, il piccolo uccello che depone le uova sulle spiagge, e promuovendo la pulizia manuale dei lidi.

Peccato che quest'anno proprio il WWF, ad eccezione di poche sezioni eroiche che si sono dissociate, Siena e Cosenza ad esempio, abbia deciso di passare al lato oscuro della forza, unendosi a Jovanotti e ai trattori Landini nelle operazioni di livellamento degli arenili, per prepararli ai concerti. Con tanti ringraziamenti da parte della Caretta Caretta. 

1 comentario:

  1. grazie per questo articolo come marchigiana sono indignata dal fatto che il Jova beach sia sbarcato a Lido di Fermo tra il plauso dei locali amministratori e politici che così facendo danno un pessimo esempio di noncuranza, arroganza e indifferenza verso l'ambiente e gli altri abitanti del pianeta.

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